Lodi, per aiutare gli ospedali arrivano i medici dell'esercito

Sette esperti delle forze armate in prima linea contro il virus nel Lodigiano. Allestita area di biocontenimento a Baggio

Lodi, per aiutare gli ospedali arrivano i medici dell'esercito

Zona rossa. Quest'espressione è ormai entrata nel linguaggio di tutti i giorni e identifica l'area blindata in cui il coronavirus si è insediato con più vigore e che attualmente comprende i comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini. Un'area ampia, che forse, secondo quanto fatto sapere dall'Istituto superiore di sanità, potrebbe essere allargata ulteriormente, fino a Bergamo.

Il Lodigiano, dove si trovano i comuni della zona rossa, è uno dei focolai più importanti del coronavirus. Qui, secondo i dati del ministero della Salute, si è registrato il numero più alto di contagi e la situazione all'interno dei nosocomi è estremamente complessa, come raccontato in un reportage realizzato nei giorni scorsi da ilGiornale.it: "In media - ha detto nei giorni scorsi un dottore ipegnato nella lotta al virus - ricevevamo circa 180 pazienti. Da quando è scoppiata l'epidemia di Coronavirus hanno iniziato ad arrivare meno pazienti ma è aumentata la percentuale di casi gravi. E quindi la nostra sfida è oggi far fronte a un maggior numero di persone che hanno bisogno di cure immediate e che sono in condizionicomplesse. Inoltre abbiamo dovuto rimodellare tutto il nostro sistema ospedaliero per evitare che all'interno dell'ospedale si propagasse il virus".

Per cercare di affrontare l'emergenza, in queste ore è intervenuto l'esercito. Sette membri delle forze armate (un cardiologo, due anestesisti e quattro infermieri professionisti) sono infatti partiti dal Centro ospedaliero militare di Baggio per raggiungere Lodi e, da qui, gli ospedali che avranno più bisogno. Fonti delal Difesa de ilGiornale.it fanno inoltre sapere che, all'interno dell'ospedale militare di Baggio, è stata allestita un'area dotata di sistema di biocontenimento che ospiterà quei pazienti risultati positivi al tampone (soprattutto asintomatici) e che la sanità lombarda rischia di non riuscire a gestire.

Ieri, in un video pubblicato su ilGiornale.it, il brigadier generale Corrado Durante, direttore del centro ospedaliero militare, spiegava che "si è andati verso una direzione di isolamente e di biocontenimento di chi verrà ricoverato qui e questo ha comportato una formazione diretta verso coloro che saranno impiegati, dal capo reparto, ai medici, ai turnisti e agli Oss".

Ma cos'è esattamente il biocontenimento? Ce lo ha spiegato il colonnello Piero Salvatori, che ha detto: "Abbiamo applicato le normative internazionali e nazionali, creando

due aree ben separate, tra l'area contaminata e pulita. In questo modo gli operatori sanitari entrano con tutti i dispositivi di protezione individuale in modo da preservare la loro stessa sicurezza e quella dell'ambiente".

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