La Lombardia verso il plateau: "Ecco quando inizia la discesa"

Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, vede un miglioramento nei dati. Il picco potrebbe essere sabato e poi cominciare la discesa

La Lombardia verso il plateau: "Ecco quando inizia la discesa"

La Lombardia potrebbe vedere tra pochi giorni una luce in fondo al tunnel. Ancora presto per dirlo con sicurezza, ma qualche spiraglio c’è. “Non anticipo niente, ma vedo qualche leggero miglioramento” ha confermato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Anche se, come detto in precedenza, ancora è presto per cantare vittoria, gli ultimi dati infatti non sono per niente rassicuranti. Nelle ultime 24 ore in Lombardia sono stati registrati 4.490 casi di Covid-19, dei quali 120 debolmente positivi, e 79 decessi. Ieri, a fronte di 49.068 tamponi, c'erano stati 4.235 nuovi positivi e 81 morti, con un indice di positività dell'8,6%. Da cosa deriva quindi il cauto ottimismo del governatore? Dal trend dei contagi che sta vivendo una specie di plateau, dopo questo dovrebbe iniziare la discesa.

La corsa del virus in Lombardia

Come sottolineato dal Corriere, per capirci qualcosa si deve tornare a qualche giorno fa, esattamente a giovedì 4 marzo, quando Fontana, a fronte dei dati preoccupanti che aveva tra le mani, e delle immagini dei Navigli presi d’assalto per aperitivi e shopping, aveva deciso di mettere l’intera regione Lombardia in fascia arancione scuro, anticipando la decisione del governo. Un modo per cercare di salvare il salvabile. E così dal giorno dopo la regione si era tinta di un colore più scuro e aveva chiuso le scuole. Dopo poco più di una settimana ecco un nuovo cambio di colore, questa volta la Lombardia si tinge di rosso su decisione del governo dopo il monitoraggio settimanale della cabina di regia.

Proprio da quel momento comincia l’inversione di marcia e i contagi iniziano finalmente a calare, nonostante nel monitoraggio vengano presi in considerazione i numeri della settimana precedente da dimenticare. Con le nuove misure restrittive il virus rallenta la sua corsa. Il peggioramento era iniziato nella settimana compresa tra il 16 e il 23 febbraio, quando si era registrata una incidenza salita in una settimana del 27,8% su 100mila abitanti. La provincia messa peggio era quella Bresciana, dove a fare la differenza era stata la diffusione della variante inglese. In poco tempo il virus aveva raggiunto anche Como, Lecco e la Brianza. Alla fine di febbraio i nuovi casi avevano fatto segnare un aumento del 46,7% e l’incidenza era arrivata a quota 255, oltre la soglia di 250 per 100mila abitanti che fa scattare la zone rossa. La paura era che presto anche Milano venisse raggiunta e sarebbe stato un vero guaio che avrebbe mandato al collasso le strutture ospedaliere. L’unico modo per evitare questo era quindi quello di anticipare le misure.

Quando sarà il picco

Nella prima settimana di marzo, dal 2 al 9, i casi erano cresciuti del 22% e avevano fatto segnare una prima frenata. Nelle settimane seguenti l’aumento era continuato a calare e adesso è del 5,5%. Anche l’Rt reale, ovvero quello dei giorni nostri, non riferito a una o due settimane prima, scende, come dimostrato dall’Ats del capoluogo lombardo che lo misura quotidianamente. Una volta arrivato al suo picco massimo di 1,32 aveva iniziato a calare. Oggi siamo a quota 1,14 e vuol dire che il virus sta rallentando la sua corsa. I contagi stanno calando, mentre a preoccupare è ancora il dato relativo ai ricoveri che derivano da contagi avvenuti qualche settimana fa. Le strutture ospedaliere milanesi hanno riconvertito in anticipo i letti Covid. Nei prossimi giorni, nonostante le misure restrittive prese, i cittadini che si recheranno al pronto soccorso saranno in aumento.

Il picco, secondo la stima più accreditata, è previsto per sabato prossimo, 20 marzo. Con la fine del mese e l’arrivo di temperature più miti dovrebbero calare i ricoveri e le occasioni di venire contagiati. Sperando che intanto prenda il via una volta per tutte la campagna vaccinale.

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