Le loro foibe, i nostri 35mila morti

Non c'è proprio nulla da fare, chi è stato comunista può anche camuffarsi e mimetizzarsi per essere presentabile in una democrazia occidentale, ma comunista rimane nel profondo dell'anima, con tutto il carico di violenza e odio che questo comporta.

Le loro foibe, i nostri 35mila morti

Non c'è proprio nulla da fare, chi è stato comunista può anche camuffarsi e mimetizzarsi per essere presentabile in una democrazia occidentale, ma comunista rimane nel profondo dell'anima, con tutto il carico di violenza e odio che questo comporta. La regola vale anche per l'apparentemente mite segretario del Pd Nicola Zingaretti, cresciuto nelle file giovanili del Partito comunista, che proprio ieri ha mostrato, parlando alla Festa dell'Unità per un attimo la sua vera faccia: «Se al governo ci fossero Salvini e la Meloni - ha detto parlando del Covid - ci sarebbero le fosse comuni nelle spiagge».

Fosse comuni? Le parole hanno un senso, letterale e suggestivo. Le fosse comuni, per intenderci, sono certamente quelle in cui i nazisti hanno gettato il corpo della sua bisnonna Ester prigioniera ad Auschwitz, ma anche quelle in cui il suo mito giovanile, Togliatti, fece gettare da Stalin gli alpini della Giulia superstiti della campagna di Russia. Sono le foibe del suo compagno Tito.

Avrebbe dovuto dire, Zingaretti: se al governo ci fosse stato il centrodestra a mio avviso sarebbero morti più dei 35.472 italiani che io e il mio governo abbiamo sulla coscienza. Sarebbe stata comunque una scemenza, ma senza l'aggravante dell'odio razziale contro chi di sinistra non è, cioè degna del segretario di un partito che è al governo di un grande Paese occidentale.

Zingaretti, come noto, da leader del Pd e governatore del Lazio, ha fatto tanti errori - alcuni gravi - prima, durante e dopo il picco dell'emergenza Covid. Ma mai mi passerebbe per la testa di fargli colpa personale di una sola di quelle trentacinquemila vittime Covid, tanto meno di etichettarlo come becchino di «fosse comuni». Ma non c'è verso di ragionare con un comunista: al dunque loro sono loro e tu non sei nessuno, anzi sei fascista e stragista, a prescindere dai fatti.

Fatti che dicono che nella Regione più martoriata dal virus, la Lombardia, i guai maggiori sono accaduti in città - Bergamo, Brescia, Cremona e Milano - governate da sindaci di sinistra che evidentemente qualche errore l'hanno fatto. Che facciamo, segretario Zingaretti, gettiamo nella «fossa comune» degli incapaci anche loro?

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