Occorre tornare indietro di trent'anni per ritrovare un arresto per finanziamento illecito, occorre tornare indietro di trent'anni per ritrovare anche un cosiddetto arresto a grappolo, ossia spiccato non molto tempo prima che scadano i tre mesi di custodia cautelare (Giovanni Toti è dentro da due) e questo contestando un episodio per nulla nuovo, che la Procura serbava in un cassetto, o che, peggio, Toti magari aveva contribuito a delineare nel dettaglio, anche perché era contenuto nel primo ordine d'arresto per corruzione. Un'accusa con modalità d'altri tempi che, anche durante Mani pulite, costituiva l'anello più debole rispetto alle contestazioni predilette quali corruzione, concussione o addirittura ricettazione, per quanto poi, in sentenza, le accuse finissero spesso derubricate a più miti formulazioni. Un reato, il finanziamento illecito, che più volte è stato proposto di depenalizzare, come pure dissero i pm di Mani pulite nelle loro proposte legislative del 1992-'93-'94; un reato che rarissimamente porta all'arresto e che nel caso di Toti, come detto, poteva essere notificato in qualsiasi momento ma che si è materializzato proprio nel giorno in cui le opposizioni sono scese in piazza (con tanto di comizi di quattro segretari di partito) come occorre tornare indietro di trent'anni per ritrovare. E non si tratta solo di una retrodatazione numerica, all'apparenza: è un arretramento civile, un'involuzione, qualcosa che riporta al tempo della forca sventolata verso un uomo che è agli arresti in fase preliminare.
Questo è stata, ieri, la manifestazione genovese di Piazza De Ferrari: un'infamia, ma soprattutto un asservimento della politica al commissariamento tecnico e morale che la magistratura le sta riservando. Un peso senza contrappeso. Non è che Giovanni Toti è stato preso col sorcio in bocca per un opaco ma trascurabile finanziamento illecito: qui c'è una dinamica trasparente con tanto di delibera e iscrizione a bilancio, in altre parole c'è un finanziamento giudicato lecito da una società come Esselunga per degli spot pubblicitari su una tv locale: la dinamica «corruttiva», per questo e per gli altri episodi contestati a Toti, continua a sfuggire a tutti fuorché ai pm che l'hanno ipotizzata dopo quattro anni di intercettazioni. Ma non è un problema, questo, per i manifestanti, per i giornalisti e per i consiglieri del Csm che probabilmente non hanno letto una carta che sia una: lo slogan politico è che la Liguria «è tenuta in ostaggio da Toti e dalla Destra», quando invece in ostaggio è solo lui, Toti e le sue 383mila preferenze. Vogliono le sue dimissioni, vogliono nuove elezioni arroventate da un'inchiesta che si tradurrebbe politicamente in un golpe.
E hanno un nome quegli animali che gironzolano attorno alla preda rintanata e aspettano che crolli per inedia: si chiamano iene, si chiamano sciacalli, e sono animali, girano in branco, neppure li sfiora che un giorno potrà capitare a loro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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