Lucca, ennesimo episodio di violenza domestica che fortunatamente, anche grazie all’intervento di un “piccolo eroe” di soli 10 anni intervenuto in difesa della propria madre, non si è trasformato in tragedia.
L’aggressore è un individuo robusto di 40 anni di nazionalità albanese, con qualche precedente penale legato allo spaccio di sostanze stupefacenti e di indole decisamente violenta.
Rincasato nel cuore della notte e in preda ai fumi dell’alcol l’uomo si sarebbe messo alla ricerca di denaro, frugando in ogni angolo dell’abitazione e senza preoccuparsi di agire in silenzio per non svegliare la moglie e i tre figli con cui condivide l’appartamento. Allertata dai rumori, la donna raggiunge il marito e lo trova intento a frugare nella sua borsetta; innervositosi per il fatto di esser stato scoperto, l’uomo la aggredisce rabbiosamente con calci e pugni e si ferma solo nell’istante in cui il figlio di 10 anni, il maggiore dei tre, interviene per cercare di proteggere la madre.
Quest’ultima approfitta dell’attimo di esitazione del marito per chiamare subito il 113.
Prima che gli agenti possano arrivare, tuttavia, il quarantenne si allontana da casa ma rimane nelle vicinanze ad osservare la scena. In pochi minuti le forze dell’ordine raggiungono il luogo della segnalazione e trovano i tre bimbi terrorizzati e la mamma con evidenti i segni dell’aggressione appena subita.
Per nulla intimorito dalla presenza degli agenti, l’albanese inizia ad urlare intimando loro di uscire dall’appartamento; non ottenendo alcuna risposta, decide comunque di passare all’azione e, scavalcato il balcone del piano rialzato, entra nuovamente in casa per fornire la sua versione dei fatti. L’uomo è comunque decisamente su du giri e le sue spiegazioni si trasformano rapidamente in minacce: “Vi ammazzo tutti”. Gli agenti cercano allora di bloccarlo per mettergli le manette, ma la strenua resistenza del corpulento albanese si rivela dura da superare: per gli agenti, a causa delle conseguenze della colluttazione, saranno necessari tre giorni di cure.
L’uomo trascorre la notte all’interno di una cella di sicurezza, in attesa del processo per direttissima: l’accusa per lui è quella di
violenza a pubblico ufficiale e di maltrattamenti in famiglia. Fortunatamente, infatti, la moglie ha trovato il coraggio, mancato in altre circostanze, di denunciare il violento compagno dopo anni di vessazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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