L'ultima trovata dei romeni: spacciarsi "finti profughi"

Due romeni pluripregiudicati chiedono l'elemosina per raggiungere la stazione di Genova, ma fregano soldi

L'ultima trovata dei romeni: spacciarsi "finti profughi"

Per raccattare denaro ora ci si finge anche profughi. Occhio quindi a chi chiede l'elemosina per intraprendere un viaggio, per raggiungere una stazione ferroviaria o mete europee. Pensate che nel centro di Bobbio, in provincia di Piacenza, una famiglia di romeni, spacciandosi per ucraini sfuggiti alla guerra, chiedevano denaro ai passanti per raggiungere Genova. Come dire, la povertà aguzza l'ingegno. Ma a cadere nella trappola dei "finti profughi" è stato un carabiniere libero dal servizio che, intenerito dalle richieste dei coniugi, aveva dato una somma di denaro come elemosina. Insospettito però dall'atteggiamento dei due, il carabiniere ha immediatamente controllato la targa del veicolo su cui viaggiava la coppia insieme a tre minori. Ecco l'amara sorpresa: la vettura era di provenienza romena e non ucraina.

I successivi controlli compiuti dalla pattuglia dei carabinieri di Bobbio intervenuta sul posto ha permesso di verificare che si trattava dei coniugi D.P., 47enne, e D.S., 43enne, entrambi rumeni senza fissa dimora, nullafacenti e pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e la fede pubblica, diventati esperti in questo raggiro.

Spacciandosi per "finti profughi" riuscivano più facilmente a recuperare somme di denaro da passanti di buon cuore. Per loro è scattata l’ennesima denuncia per il reato di abuso della credulità popolare. Quando si dice che l'apparenza inganna, anche l'occhio più esperto.

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