L'universo delle "cam girl": tra feticismo e calco del pene

La sezione più visitata resta quella hardcore, dove si realizzano tutte le perversioni degli utenti: c’è chi chiede alle ragazze di abbaiare

L'universo delle "cam girl": tra feticismo e calco del pene

Spogliarsi davanti ad una web cam è diventato un vero e proprio lavoro. E non conosce crisi, anzi. Il settore del porno e del sesso virtuale a pagamento è uno dei pochi a non aver conosciuto flessioni. Se nel 2007 si calcolavano quasi 70mila prostitute attive, per 2,5 milioni di clienti e un fatturato stimato di 2,86 miliardi di euro; nel 2014 le operatrici sono diventate 90 mila, 3 milioni i clienti e 3,6 i miliardi di fatturato annuo. E nel settore della prostituzione virtuale "fai da te" ci sono anche le categorie trans, anziana, coppia, incinta, pelosa, depilata, contorsionista. Una lista lunghissima (e molto più fornita di quella del porno) che rispecchia i gusti variegati degli utenti.

Ovviamente, come qualsiasi altro lavoro, l’obiettivo è fare soldi. Un business davvero enorme. Come conferma Clinton Cox, fondatore della convention "CammingCon": "Solo nei dieci siti di “cam” più famosi, in qualsiasi momento del giorno, puoi vedere in attività circa 20.000 modelle. Se c’è tutto questo materiale sul web, significa che ci sono altrettanti consumatori". Alcuni nomi? LiveJasmin, MyFreeCams, Charturbate e Cam4, invitano gli utenti a registrarsi, in questo modo guadagnano dei "gettoni": spendi 100 dollari, incassi 500 gettoni, spendi 50 dollari, incassi 200 gettoni. Più spendi, più puoi sentirti un privilegiato.

Ed ecco cosa si può avere in "premio": una visione a schermo intero, più cam girl contemporaneamente ed ottenere dei "momenti privati" con la performer preferita. Ed il tariffario è semplice: c'è chi per 5 gettoni o "tolken" mostra i piedi, per 10 si fa fare un primo piano sul seno, per 25 ha un rapporto con un uomo davanti alla cam. Sono molte le "cam girl" che preferiscono lavorare senza muoversi da casa. I siti che li ospitano però chiedono alte percentuali sui loro compensi. C’è poi chi vuole rendersi totalmente autonomo, e in questi casi, invece di studi e siti, usa Skype e Facebook. È la soluzione più rischiosa, perché per essere pagato devi usare mezzi non sicuri. Se accetti pagamenti con PayPal, devi rivelare il tuo nome, la tua identità. Sui siti nessuno rivela informazioni personali. Se lavori da autonomo e hai un problema, non c’è nessuno che possa aiutarti.

Nel mondo del "cam" esiste anche la categoria "friends-only": niente sesso, né nudità, gli utenti pagano per confidarsi o per guardare le ragazze che fanno cose normali. Un Grande Fratello a pagamento. Ma la sezione più visitata resta quella hardcore, dove si realizzano tutte le perversioni degli utenti: c’è chi chiede alle ragazze di abbaiare, chi prende il calco del pene del suo cane, ne fa un vibratore, lo manda alla "cam girl" e le chiede di utilizzarlo on line. Ovviamente, le ragazze possono rifiutarsi in qualunque momento di esaudire i desideri degli utenti.

Una di loro racconta che trova difficile separare il lavoro dalla vita privata: "È raro trovare fidanzati che non siano gelosi del mio mestiere.

Prima di iniziare il "camming", non pensavo di avere un corpo "hot", non avevo un vibratore e non mi masturbavo granché. Dopo, è il corpo si è abituato. Quando finisci le sedute sei esausta, però resti eccitata, cerchi sesso e amore perchè ti manca il contatto umano".

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