Si amministra da solo. Non ne vuole più sapere di essere cittadino italiano. Per godere degli stessi diritti dei migranti, Giulio Michelizza, 57 anni, originario di Treviso e residente a Manzano, ha deciso di farsi Stato. Lui, da solo. "Sono diventato un soggetto di diritto internazionale - dice al Messaggero Veneto - al pari degli extracomunitari. Per farlo, mi sono ripreso il soggetto giuridico che lo Stato aveva creato al momento della registrazione all’Anagrafe, con l’atto di nascita, rendendoci tutti debitori".
Il modo in cui Michelizza sarebbe riuscito a diventare soggetto di diritto internazionale è un po' complicato. In sostanza si è riappropriato della "legale rappresentanza del proprio soggetto giuridico" e ha rinunciato alllo status di “cittadino”, costruendo quello che lui chiama un "trust autodichiarato". Non solo. Perché il 57enne assicura di avere anche un documento valido: "l’autocertificazione della qualità di legale rappresentante, riconosciuta dalla Prefettura e dal Comune di Manzano, in cui dichiaro di essere titolare unico e beneficiario universale del mio nome e cognome e di non riconoscere alcun contratto stipulato dalla “Republic of Italy corp” o terzo pretenzioso". Secondo Michelizza sarebbe lo stesso Stato italiano ad aver permesso tutto questo con il Dpr 445 del 200.
L'obietti è chiaro: "Vedermi riconosciuti gli stessi diritti garantiti agli extracomunitari. Gente senza documenti che non paga i ticket in ospedale, viaggia gratis e riceve 35 euro al giorno". A dire il vero, Michelizza continua a pagare le tasse all'Italia perché "sono un lavoratore dipendente e a farlo per me è il mio titolare. Ma molte altre persone che conosco non le pagano, perchè non esiste alcuna legge che obblighi a farlo. L’unica cosa che c’è è una Finanziaria che detta gli scaglioni. Alle Entrate, comunque, ho autodichiarato di essere esente da qualsiasi imposta".
Vi chiederete: e se lo fermano i carabinieri e gli chiedono i documenti, che succede? "Ho segregato tutti i miei beni nel trust - dichiara - patente compresa. Finora sono stato fermato almeno cinque volte da polizia e carabinieri e a tutti ho esibito la comunicazione che ho presentato a prefetto e motorizzazione".
E in ospedale? "Non sono ancora andato, ma quando capiterà, non pagherò il ticket. Idem dicasi per i mezzi pubblici. La Dichiarazione universale dei diritti umani parla di salute e movimento, a prescindere dalla possibilità o meno di pagare il servizio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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