Matteo Renzi era al massimo del suo consenso quando decise di avviare le riforme costituzionali. Quelle che, per intenderci, gli sono costate alla fine la poltrona a Palazzo Chigi e pure la sedia di segretario del Pd. Ora a cambiare la Carta sembra volerci provare Luigi Di Maio.
A Lanciano, in un comizio a sostegno di Sara Marcozzi, il vicepremier grillino ha lanciato la sua sfida: "Arriverà arriverà qualche sorpresa l'anno prossimo - ha detto - pure noi faremo le riforme costituzionali. Una: taglieremo 345 parlamentari dal plenum della Camera e del Senato".
C'è sempre il rischio referendum, Renzi lo sa bene. "Se lo vorranno, andremo anche al referendum - ha detto - voglio vedere quanti votano contro il taglio. Altro - ha aggiunto - che tutti quei giochi che hanno fatto in questi anni facendoci credere di stare riformando la Costituzione per il nostro bene e poi si stavano salvando le loro poltrone e istituiamo il referendum propositivo senza quorum".
Nel dettaglio la riforma gialloverde (o solo
grillina?) della Carta non è chiaro come sarà. Per ora si tratta di annunci. "Togliamo - ha spiegato Di Maio - agli onorevoli il potere di gestire la nostra vita e dobbiamo pregarli pure per un'interrogazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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