Sorpreso dai carabinieri di Gualdo Tadino (comune della provincia di Perugia) in sella ad un ciclomotore rubato, è andato in escandescenze durante un semplice controllo anti Coronavirus, estraendo un machete per minacciare gli uomini in divisa prima di tentare una vana fuga nelle campagne circostanti.
Per questo motivo a finire in manette nel corso della giornata di ieri, sabato 18 aprile, è stato un uomo di 39 anni di nazionalità romena. A suo carico l'accusa di minacce e resistenza a pubblico ufficiale, unitamente al riconoscimento delle aggravanti addebitategli a causa dell'utilizzo dell'arma durante le fasi di fermo.
Secondo quanto riportato dalla stampa locale, tutto si è verificato in occasione dei controlli effettuati dai militari della stazione carabinieri Forestale di Gualdo Tadino nei confronti di un motorino sprovvisto di targa. L'attenzione degli uomini dell'Arma, che si trovavano impegnati in un'operazione di pattugliamento del territorio finalizzata alla verifica del rispetto delle norme anti Covid-19, è stata attirata dal mezzo a due ruote. Troppo sospetto il fatto che il motorino fosse senza targa, pertanto i militari hanno segnalato al conducente di accostare per effettuare un controllo più approfondito.
Il romeno non è stato particolarmente collaborativo fin dal primo momento, e la sua ostilità ha trovato una spiegazione nel momento in cui i carabinieri hanno ricevuto dalla centrale delle informazioni più approfondite circa il ciclomotore. Il mezzo, infatti, risultava rubato. La consapevolezza di esser stato scoperto, ha fatto andare su tutte le furie il romeno, che si è rivoltato contro gli uomini dell'Arma rivolgendo loro delle minacce. Per risultare ancora più credibile e tenerli a debita distanza, ha agitato dinanzi a loro un machete estratto proprio dal vano sottosella dello scooter. Inutile ogni tentativo di far ragionare lo straniero, che ad un certo punto si è diretto di corsa verso le campagne circostanti, con la ferma intenzione di sfuggire all'arresto e far perdere le proprie tracce.
La pronta reazione dei militari, tuttavia, ha scombinato i suoi piani: dopo un breve inseguimento, questi ultimi sono infatti riusciti a raggiungerlo ed a disarmarlo, prima di far scattare, non senza fatica, le manette ai suoi polsi.
Tradotto in caserma dopo l'arrivo sul posto di una pattuglia del nucleo operativo radiomobile di Gubbio, lo straniero è stato sottoposto alle consuete operazioni di identificazione ed incriminazione.
Il giudizio direttissimo, svoltosi in videoconferenza a causa delle limitazioni in vigore per l'epidemia di Coronavirus, ha convalidato il fermo del rumeno, che ha comunque patteggiato la pena. Risultato un anno di reclusione coi benefici, tuttavia, della condizionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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