Il Papa, dopo aver toccato il Mozambico, è arrivato in Madagascar, dove ha scelto di ribadire la sua preoccupazione per la deforestazione. Ma Jorge Mario Bergoglio si è anche soffermato sulla biodiversità. Il simbolo di questa tappa, che fa parte della visita apostolica in Africa, è il baobab che il Santo Padre ha interrato. L'ecologismo sta entrando di diritto tra le priorità pastorali di questo pontificato. E il Sinodo panamazzonico di ottobre sarà centrato sull'ambientalismo integrale. Un aggettivo qualificativo, "integrale", che è già contenuto dal vocabolario pontificio.
"Abbiamo imparato - ha ammonito infatti il vescovo di Roma, secondo quanto riportato dall'Adnkronos - che non possiamo parlare di sviluppo integrale senza prestare attenzione alla nostra casa comune e prendercene cura. Non si tratta solo di trovare gli strumenti per preservare le risorse naturali, ma di cercare 'soluzioni integrali' - ancora - che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi sociali. Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un'altra sociale - ha specificato Francesco - , bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale". Biodiversità e defforestazione, per il vertice della Chiesa cattolica universale, non sono ambiti da trattare secondo categorie differenziate, ma collegati e analizzabili mediante una riflessione più ampia. Andrebbero tutelati sulla base della situazione socio-economica di una nazione, che raffigura una dei due volti della "stessa medaglia". Siamo, insomma, dalle parti di quella che alcuni commentatori hanno chiamato "teologia del popolo". Quella che predilige le periferie del mondo, come Amazzonia e Magascar, del resto."Come sapete - ha continuato l'ex arcivescovo di Buenos Aires -, le foreste rimaste sono minacciate dagli incendi, dal bracconaggio, dal taglio incontrollato di legname prezioso. La biodiversità vegetale e animale è a rischio a causa del contrabbando e delle esportazioni illegali". E proprio in questi giorni, anche in opposizione a Jair Bolsonaro, il fronte progressista sta alzando il tiro su questi aspetti.
Le considerazioni di Papa Francesco fanno il paio con le accuse mosse nei confronti della "globalizzazione economica", per cui il Santo Padre ha riservato parole dense di significato. Jorge Mario Bergolio ha evidenziato la necessità di salvaguardare le identità particolari, contro quella che ha chiamato "omogeneizzazione culturale". La stesura di questa piattaforma ideale verrà approfondita, come da previsione, nell'iniziativa di Assisi, che si svolgerà l'anno venturo. In quella occasione, il Papa regnante presenterà la sua "Economy", the Economy of Francis, appunto. Ma c'è anche un altro termine che sta comparendo nel dizionario bergogliano. L'espressione "lupi" era già stata utilizzata da Joseph Ratzinger.
Francesco, rivolgendosi ai vescovi della nazione africana, ha chiesto di prestare "attenzione" nelle fasi di selezione delle persone consacrate. Quelle che interessano quindi l'ingresso nei seminari. "Non fate entrare un lupo nel gregge", ha tuonato il pontefice argentino.
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