Immerge il figlio di 4 anni nell'acqua bollente, il bambino muore dopo 9 giorni di agonia. È questo l'ultimo, terrificante criminal case che ha sconvolto l'America nell'ultimo mese. Una donna, Alicia Lawson, 25 anni, residente nello stato del Maryland, ha ucciso barbaramente il suo bambino, Malachi Lawson, con la complicità della compagna 40enne. Il corpo del piccolo è stato ritrovato in un cassonetto dell'immondizia, nei pressi di Baltimora, a circa due settimane dall'accaduto. Le due donne sono finite dietro le sbarre con l'accusa di omicidio colposo.
Un infanticidio che mette i brividi, dei più efferati che la cronaca nera abbia raccontato negli ultimi tempi. L'ennesima storia di una madre assassina, l'ennesima storia di una vittima innocente. Stavolta, però, sembra che si abbia superato ogni limite di brutalità immaginabile, fuori da qualsivoglia lucida spiegazione razionale o folle congettura.
Nessuno, forse neanche la stessa Alicia Lawson, potrà mai spiegarci il motivo per cui al piccolo Malachi, di soli quattro anni, è stata riservata una sofferenza così crudele ed efferata. Fatto sta che, il suo corpicino, completamente strinato e desquamato, è stato ritrovato in un bidone della spazzatura, lontano da casa. Sua madre Alicia, con la complicità della fidanzata 40enne, se ne è disfatta dopo avergli inflitto la più terribile delle pene: lo ha costretto in una vasca ricolma di acqua bollente. Lo ha fatto per un tempo sufficiente a procuragli ustioni fatali.
"Nell'acqua galleggiavano lembi di pelle". Questo, un dettaglio choc del racconto riferito dalla 25enne a distanza di due settimane dall'accaduto. Per giorni, infatti, Alicia aveva mentito spudoratamente alle autorità che stavano investigando sulla vicenda. La donna aveva raccontato alla polizia che il figlio fosse sparito mentre giocava sul portico di casa della nonna. Così, con l'ipotesi di un presunto rapimento, l'Fbi aveva cercato il piccolo Malachi in lungo e in largo, spingendosi persino fuori dai confini del Maryland.
Ma qualcuno, tra gli agenti, non ha creduto alla versione della madre assassina e l'ha messa sotto torchio. Solo al termine di un lungo pressing, la venticinquenne è stata costretta a confessare il crimine di cui si era macchiata in modo indelebile. A quanto pare, il bambino sarebbe morto dopo 9 strazianti giorni di agonia e, soltanto successivamente, sarebbe stato avvolto in un telo per poi essere gettato in un cassonetto dell'immondizia nella vicina città di Baltimora.
Tuttavia, sarà l'autopsia a chiarire la reale dinamica dell'accaduto.L'unica certezza, al momento, sembrerebbe essere solo e soltanto una: Alicia Lawson è una madre assassina. E non c'è niente che possa scagionarla dall'accusa di omicidio colposo.
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