Di Maio stappa champagne, Meloni "maschilista" e Calenda: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: si spacca il centrosinistra, la morte di Archie e le ragioni di Bertinotti

Di Maio stappa champagne, Meloni "maschilista" e Calenda: quindi, oggi...

- è incredibile come degli intelligentissimi articoli possano invecchiare malissimo nel giro di una settimana. Dopo l'accordo Letta-Calenda, sui quotidiani nostrani è stato tutto uno slinguazzare a questo nuovo patto che avrebbe risollevato il Paese. Una settimana dopo gli sposini divorziano. Che goduria

- stamattina c'è chi titolava a tutta pagina: "Sfida alle destre". Dodici ore dopo il centrosinistra si è liquefatto. Bellissimo

- vi giuro che Repubblica è riuscita a scrivere un pezzo per accusare Fratelli d'Italia, l'unico partito guidato da una donna, di essere maschilista. Qui non stiamo raschiando il fondo, siamo proprio senza vergogna alcuna

- aveva ragione Bertinotti a dire che il patto Azione-Pd e Pd-Verdi-Si era tutta roba da professionisti della politica. Mera spartizione di seggiole. E infatti è venuto giù tutto

- gioisce Luigi Di Maio per l'addio di Calenda al fronte anti-destra. Sapete perché? Perché ieri ha firmato un documento che assegna a Impegno Civico il 4% dei seggi uninominali. Senza l'ingombrante Azione, il 4% in termini assoluti adesso diventano più seggi di prima. Ma soprattutto dovrebbe cadere il veto di Calenda alla candidatura dei big "divisivi" nei collegi uninominali, dunque potrà tornare in parlamento coi voti dei dem ma senza essere costretto ad accettare il diritto di tribuna

- forse Calenda va con Renzi. Litigheranno il giorno 2

-

sulla morte di Archie dico solo questo. Quando lo Stato si impone sulle scelte della famiglia, vuol dire che stiamo percorrendo una china pericolosa. Senza accorgecene: chi imporrà mai limiti al Leviatano?

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