Una mamma ad Antonietta Gargiulo: "So cosa provi, ma puoi tornare a vivere"

La 45enne di Cesena ha vissuto lo stesso dolore: nel 2012 suo marito gettò dalla finestra i loro figli di 4 anni e 14 mesi

Una mamma ad Antonietta Gargiulo: "So cosa provi, ma puoi tornare a vivere"

Antonietta Gargiulo è ancora in ospedale. Lì ha saputo della morte delle sue figlie, uccise nell'appartamento di Cisterna di Latina dal marito Luigi Capasso, che poi si è tolto la vita.

Ricevuta la notizia, la donna non ricordava e non ha pianto. Ora un'altra mamma prova a darle un po' di conforto, avendo anche lei vissuto la stessa terribile esperienza. Dalle pagine del Corriere della Sera, Elena Morè, 45enne residente a Cesena, ricorda quei momenti drammatici vissuti nel 2012, quando suo marito gettò dalla finestra i suoi figli, Samuele di 4 anni ed Emanuela di appena 14 mesi. Lei riuscì a salvarsi grazie all'intervento di un vicino. E proprio da questo punto parte Elena per rincuorare Antonietta. Da quel rimorso per essere l'unica sopravvissuta: "Non ceda ai sensi di colpa, non se li dia. Perché deve sapere che ha fatto tutto ciò che doveva e poteva".

Elena prova poi a convincere Antonietta che non è tutto finito: "Spero tanto ce la faccia anche Antonietta - scrive - perché tornare a vivere si può". Parole che in questo momento potrebbero sembrare molto difficili da capire e mettere in pratica, ma che forse un giorno potranno essere d'aiuto alla mamma di Alessia e Martina. La storia delle due donne si differenzia però su un punto: "La cosa che più mi fa rabbia è che questa donna aveva chiesto aiuto. E aveva spiegato la situazione al comandante del marito. Le persone sapevano, eppure... Anch'io sapevo che mio marito era entrato nel tunnel di una depressione profonda che solo terapie psichiatriche e psicanalitiche avrebbero potuto curare. Decisi che dovevamo chiedere aiuto anche noi, ma lui no, non voleva. Ho rispettato le mie scelte e sono rimasta: fin che morte non ci separi, avevo promesso". Antonietta dalle autorità ci era andata, ma non è servito a niente.

L'ultimo consiglio che Elena sente di dare ad Antonietta è di rivolgersi a degli specialisti: "Ha vissuto l'inferno prima, ma ora sarà peggio. E ci saranno tantissime lacrime: chieda aiuto a persone competenti che le stiano vicino mentre riprende il suo cammino".

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