"La mamma stira, il papà gioca". Polemica sul libro dei bambini

Sta facendo infuriare genitori e insegnanti la canzoncina per i bambini che dovrebbe insegnare i verbi. Così l'editore ha voluto rispondere alle accuse: "Ci sono le insegnanti che mediano"

"La mamma stira, il papà gioca". Polemica sul libro dei bambini

"La mamma lava, stira, cucina mentre canticchia una canzonzina, il babbo invece gioca a pallone, fuma la pipa il nonno Gastone", è questa la rima di un brano o intitolato La vacanza dei verbi pubblicato nel libro I verbi canterini, edito da MelaMusic, che ha fatto infuriare alcuni insegnanti.

Per mamma e papà, forse, avrebbero preferito un altro ruolo. L'idea di passare il messaggio "la mamma si occupa delle faccende domestiche, il papà gioca a calcio, mentre il nonno fuma", a bambini piccoli, "non è molto costruttivo". Anche in rete il video del brano ha sollevato qualche polemica, video che, nelle ultime ore, è sparito ed è rimasto soltanto l'audio. Lo scopo della canzoncina, in teoria, sarebbe quello di insegnare ai più piccoli i verbi, peccato, però, che le rime non abbiano fatto impazzire genitori e insegnanti che ora rivendicano una parità di genere.

Alle accuse ha voluto rispondere direttamente l'editore Giuliano Crivellente: "Stiamo parlando di prodotti che vanno nelle scuole dove dovrebbero esserci degli insegnanti che mediano per i bambini. I nostri autori sono docenti professionisti. Questo libro ha dieci anni, ha fatto centinaia di copie e non ho mai avuto problemi. Chi ha scritto il testo è una maestra che insegna italiano e non mi sembra che abbia detto qualcosa che esce dall’ordinario. La casa editrice ha monitorato il testo. Sono filastrocche e canzoncine molto semplici che usiamo per arrivare direttamente al bambino. Non mi sembra che si leda nessuno. Uno fa l’uno, l’altro fa l’altra cosa. Dieci anni fa quando è stato fatto il progetto l’insegnante che l’ha scritto ha ritenuto di far passare la linea tradizionale".

Sulla questione è intervenuta anche Elena Centemero, deputata di Forza Italia e presidente della Commissione Equality and Non Discrimination del Consiglio d’Europa. A Il Fatto Quotidiano ha spiegato: "Il libro è stato scritto dieci anni fa quando non c’era una sensibilità nei confronti degli stereotipi di genere com’è evidente in questo brano. Ovviamente l’autrice dovrebbe aggiornare il libro. In ogni caso l’insegnante ha la libertà di non adottare o usare un libro. Purtroppo non è l’unico caso.

Pensi ai libri di letteratura italiana: sono riportate pochissime autrici donna. Le figure femminili anche nei testi di storia non sono mai citate. Va sollecitata l’Aie, la società italiana degli editori affinché tutti i libri tengano in considerazione il superamento degli stereotipi".

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