Mantova, ascia accorciata e coltello: nuovi indizi sul nigeriano

Gli inquirenti stanno percorrendo anche la via della premeditazione, tentando di individuare eventuali collegamenti col nordafricano aggredito poco dopo l'uscita dall'Eurospin: parrebbe evidente una premeditazione dell'atto

Mantova, ascia accorciata e coltello: nuovi indizi sul nigeriano

Proseguono le indagini da parte degli inquirenti sull'inquietante episodio andato in scena nel pomeriggio dello scorso lunedì 17 febbraio per le vie di Castiglione delle Stiviere (in provincia di Mantova).

A finire dietro le sbarre, in attesa dell'udienza di convalida prevista nel tribunale di Mantova per oggi, mercoledì 19 febbraio, è il responsabile, vale a dire il 29enne di nazionalità nigeriana senza fissa dimora O.B. Stringendo un'ascia in mano, lo straniero ha scatenato il panico intorno alle 17:15, quando si trovava nelle vicinanze del semaforo dell'ospedale San Pellegrino. Qui si è scagliato contro alcuni automobilisti di passaggio, gettandosi in mezzo alla strada, minacciandoli con l'arma e gridando in loro direzione.

Numerose le vetture vandalizzate lungo il cammino dal violento extracomunitario, che si è accanito in particolar modo contro le vetrine del mobilificio Volonghi di via Giuseppe Mazzini, mandandole in frantumi ed arrivando perfino a danneggiare alcuni arredi interni. Praticamente distrutta l'auto di una delle dipendenti del negozio, gravemente danneggiate altre due vetture ed un furgone della ditta che si trovava posteggiato nel piazzale antistante.

Obiettivo della furia del nigeriano, tuttavia, è sembrato essere in particolar modo un marocchino di 35 anni che era da poco uscito dal supermercato Eurospin di via Mazzini. Quando quest'ultimo ha raggiunto via Gnutti, il 29enne lo ha aggredito con l'ascia, riuscendo a colpirlo con il dorso dell'arma e ferendolo in modo lieve.

Ad essere attaccati anche i carabinieri del comando stazione di Castiglione delle Stiviere, intervenuti con una gazzella nel tentativo di arginare la violenza del nigeriano, ma rimasti a loro volta vittime della sua ascia. Solo grazie alla prontezza di riflessi del militare al volante della gazzella, il quale ha innestato la marcia e messo in moto mentre lo straniero sollevava l'arma per colpire il maresciallo che si trovava nel lato passeggero, si è potuto evitare il peggio.

Bloccato dagli uomini dell'Arma, intervenuti sul posto con scudi e tenute antisommossa, l'africano è finalmente finito in manette. "Sono senza lavoro e senza soldi", queste le uniche parole pronunciate al momento del fermo, come riportato da la "Voce di Mantova".

Durante la perquisizione in caserma, il 29enne è stato trovato in possesso anche di un coltello. Osservando con maggiore attenzione l'ascia utilizzata nell'agguato, è risultato chiaro che il manico fosse stato accorciato di proposito, forse per rendere l'arma più corta e quindi più semplice da occultare. Il che ha fatto supporre che alla base di tutto ci potesse essere una premeditazione, corroborata anche dalla perfetta lucidità e capacità di intendere e di volere riconosciuta allo stesso.

Tanto è vero che ora le indagini degli inquirenti si stanno estendendo anche nei confronti del nordafricano aggredito dal 29enne.

I due, infatti, molto probabilmente si conoscevano, vivendo entrambi all'interno del quartiere dei Cinque Continenti. Ed è in questa direzione che si muovono ora i carabinieri coinvolti nelle indagini condotte dalla procura della Repubblica di Mantova.

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