La mappa dei porti italiani presi d'assalto: ecco dove sbarcano i migranti

Record di sbarchi a Augusta. Ma gli scafisti non fanno rotta soltanto in Sicilia. Ecco la drammatica classifica di un'invasione continua

La mappa dei porti italiani presi d'assalto: ecco dove sbarcano i migranti

Arrivano principalmente in Sicilia, ma non solo. Anche la Calabria, la Puglia, la Campania e la Sardegna sono prese d'assalto senza sosta. I migranti partiti dalle coste settentrionali dell'Africa sbarcano in tutti i porti italiani. Quelli delle regioni del Sud sono, ovviamente, le prime mete dei barconi dal momento che sono i più prossimi alle zone di mare aperto dove gli scafisti si avventurano e sono anche quelli più comodi da raggiungere per le navi delle Ong o per le unità militari del sistema Frontex.

Negli ultimi tre giorni l'Italia ha avuto un picco particolarmente alto con un afaollamento delle navi delle organizzazioni non governative, delle missioni europee e della Guardia costiera che facevano avanti e indietro dalle coste libiche ai porti italiani. "In 25 porti del nostro Paese stiamo facendo assistenza a queste navi - ha riferito nelle scorse il ministro dell'Interno Marco Minniti - è uno sforzo straordinario". A "subire" il maggior impatto è il porto di Augusta, in provincia di Siracusa. Dall'inizio dell'anno e a mercoledì 28 giugno sono stati ben 13.000 i migranti sbarcati sul numero complessivo di quasi 77.000 arrivati in Italia dal primo gennaio scorso. Come dire che quasi il 15% del totale dei profughi che ce l'hanno fatta a superare il Mediterraneo sono transitati da Augusta. A questi bisogna aggiungere i clandestini rintracciati a terra. E con questi il numero lievita ancora.

Subito dopo Augusta c'è Catania con 9.620 migranti sbarcati. È più o meno il 12% del totale. In questa classifica che rimanda a drammi umani e all'emergenza che oggettivamente si crea sul territorio ci, poi, sono Pozzallo (in provincia di Ragusa) con 7.161 immigrati sbarcati e Palermo con 5.799 tratti in salvo in mare. In questa classifica dell disperazione Reggio Calabria è il primo porto non siciliano, con 5.606 sbarcati. Segue, quindi, Vibo Valentia con 5.229 immigrati salvati. Si torna, quindi, nei porti siciliani con, nell'ordine, Lampedusa (5.168), Trapani (4.742) e Messina (3.902). Di nuovo un porto calabrese, quello di Crotone (3.224), quindi la Campania con Salerno (2.896). Cagliari è l'unico porto sardo coinvolto in questa drammatica statistica nazionale, con finora 2.734 migranti sbarcati. Tocca, poi, a Napoli con i 1.443 immigrati sbarcati dalla nave di Medici senza frontiere quando era in corso il G7 di Taormina e gli scali siciliani erano off limits. Seguono Taranto con 1.419, di nuovo la Calabria con Corigliano Calabro dove sono sbarcati 1.197 migranti, Porto Empedocle (Agrigento) con 750 sbarcati e nuovamente la Puglia con i porti di Brindisi (539) e di Bari (248).

Questo per la fase di sbarco. Ben diversa è, invece, la situazione per la fase successiva, cioè la distribuzione dei migranti sul territorio nazionale, regione per regione. In testa c'è la Lombardia con il 13% di arrivi. Quindi, ci sono Lazio e Campania con il 9% a testa, il Piemonte, l'Emilia Romagna e Veneto con l'8% ciascuno, la Toscana, la Puglia e la Sicilia con il 7% a testa, la Calabria con il 4% del totale e Liguria, Sardegna, Marche e Friuli Venezia Giulia con il 3% a testa.

Quindi Abruzzo, Molise, Umbria e Trentino-Alto Adige con il 2% a testa. La Basilicata ospita l'1% degli immigrati. Fanalino di coda la Valle d'Aosta che accoglie lo 0,2% del numero totale di migranti distribuiti sul territorio nazionale.

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