Marò, inizia l'udienza sulla giurisdizione tra Italia e India

La vicenda che vede coinvolti Massimiliano Latorre e Salvatore Girone dura ormai da 7 anni, ancora non è arrivata ad una fase conclusiva

Marò, inizia l'udienza sulla giurisdizione tra Italia e India

La vicenda dei Marò ancora non vede una fina ma domani, lunedì 8 luglio, si terrà, all'Aja, l'ultima udienza davanti al Tribunale arbitrale internazionale per decidere chi, tra Italia e India abbia la giurisdizione per giudicare le eventuali responsabilità di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone accusati della morte di due pescatori indiani, scambiati per pirati, a largo del Kerala.

L'udienza durerà due settimane e la sentenza, secondo la procedura, arriverà entro sei mesi permettendo finalmente di comprendere chi dovrà giudicare i due fucilieri. All'udienza il team legale italiano sarà guidato dall'avvocato Sir Daniel Bethlehem per sostenere la tesi dell'Italia secondo cui i fucilieri di Marina godono dell'immunità all'estero in qualità di agenti dello Stato nell'esercizio delle loro funzioni.

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono a casa oramai da qualche anno ma resta l'incertezza da quel 15 febbraio 2012 quando i due pescatori Jeesh Pink e Valentine Jelastine rimasero uccisi in un'azione anti pirateria della nave l'Enrica Lexie, battente bandiera italiana, che navigava in acque internazionali.

I due marò hanno sempre sostenuto di aver agito temendo si trattasse di un attacco di pirati e di aver sparato colpi di avvertimento con l'avvicinarsi dell'imbarcazione su cui erano presenti i due pescatori.

Dopo quell'episodio i due fucilieri furono arrestati e trattenuti a Delhi per anni, con l'India che nonostante non abbia mai formulato dei capi di imputazione, in più occasioni aveva fatto circolare l'ipotesi di condanna nei loro confronti.

Dopo numerose vicende è stato infine permesso a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone di attendere a casa il giudizio.

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