"Non riuscivo neanche a mantenermi"

Marco Bocci (geologo): "In italia mi sentivo in trappola, senza un futuro e questa sensazione l'ho notata anche in altri appena arrivati qui. Il nostro paese offre così poco a tante persone che avrebbero tantissimo da dare, al punto che molti pensano di non valere nulla"

"Non riuscivo neanche a mantenermi"

Marco Bocci lavora in centro a Londra, per una ditta che si occupa di monitoraggio geotecnico. È stato assunto direttamente dall'Italia e ha iniziato a lavorare nel Regno Unito nel luglio 2011. Ha sempre saputo che avrebbe trovato migliori opportunità all'estero e il fatto di cavarsela con l'inglese ha reso possibile che le sfruttasse.

Perché te ne sei andato dal tuo Paese?
Il motivo principale è che non riuscivo a guadagnare abbastanza. Ho lavorato due anni come geologo libero professionista e non ho risparmiato un centesimo, nonostante vivessi con i miei. Non solo non ho risparmiato, non ero neanche in grado di mantenermi e non è che facessi la bella vita, uscivo giusto il fine settimana come tutti.

Come ti trovi ora?
A Londra mi trovo benissimo, in questi tre anni ho fatto carriera nella mia ditta e ora ho un posto di responsabilità come Project Manager. Ho trovato la stabilità di uno stipendio per vivere dignitosamente, opportunità di carriera e la mia attuale compagna. Posso dire che ho avuto l'occasione anche di capire meglio che cosa mi piacesse fare nella vita, probabilmente grazie alla sensazione di avere la possibilità di fare quello che vuoi anche se non sei nessuno e non conosci nessuno. In italia mi sentivo in trappola, senza un futuro e questa sensazione l'ho notata anche in altri appena arrivati qui. Il nostro paese offre così poco a tante persone che avrebbero tantissimo da dare, al punto che molti pensano di non valere nulla, arrivano qui disperati con ottime lauree in mano e pronti ad accettare di lavare i piatti pur di avere uno stipendio sicuro.

Avevi valutato altri posti dove andare?
Sì, in genere sarei stato disposto a trasferirmi in qualsiasi paese di lingua inglese.

Ti pesa esser dovuto andare via dal tuo paese?
Mi manca la mia famiglia e i miei amici, ma qua ormai mi sono fatto un'altra vita, con altri amici.

Torneresti in Italia?
Alle condizioni attuali no, sto studiando part-time per prendere una seconda laurea specialistica quindi almeno fino a fine 2016 rimango qui.

Rimproveri qualcosa all'università italiana?
Offre una ottima preparazione e l'educazione col metodo tradizionale ha dei vantaggi sulle altre, purtroppo è scollegata dal mondo del lavoro e dovrebbe almeno parzialmente integrare alcune tecniche di insegnamento più innovative per interessare di più gli studenti. Il mondo del lavoro in Italia è fermo, cristallizzato in un'oligarchia che mira soltanto al mantenimento dello status quo. Non offre nulla ai giovani volenterosi di cambiare e di innovare.

Che suggerimento daresti a chi ci governa?
Troppe cose da fare, e sicuramente poco tempo per parlarne. In due parole, ridurre la spesa pubblica drasticamente, semplificare la tassazione e offrire sgravi fiscali e agevolazioni alle ditte che vogliono aprire o trasferirsi in Italia per far ripartire l'economia.

Ha una marcia in più il Regno Unito rispetto a noi?
Il livello di professionalità e di servizio offerto è comparabile. E sono convinto che noi italiani saremmo in grado di fare molto meglio rispetto a loro a parità di condizioni.

Come ti vedi e come vedi l'Italia

tra dieci anni?
Non so dove sarò. Spero di avere una casa di proprietà, dei figli e di fare un lavoro che mi piace e che mi permette di vivere una vita confortevole. L'Italia tra dieci anni? Spero esista ancora.

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