Mascherine difettose, l'elenco dei lotti sotto inchiesta

Circa 250 milioni di dispositivi facciali sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della Procura della Repubblica di Gorizia. Sequestri in Puglia

Mascherine difettose, l'elenco dei lotti sotto inchiesta

Dodici lotti di mascherine made in China Ffp2 e Ffp3, dispositivi ad alta protezione utilizzati negli ospedali, negli ambulatori medici e nelle Residenze per anziani, sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della Procura della Repubblica di Gorizia. L’indagine avrebbe evidenziato che la metà delle mascherine importate dalla Cina non proteggono contro il Coronavirus. La struttura commissariale guidata allora da Domenico Arcuri (il quale è indagato per questa vicenda), che dovrebbe risultare parte lesa se si verificherà la frode in pubbliche forniture, ha distribuito sul territorio circa 250 milioni di dispositivi facciali che non filtrano a sufficienza. Dall’inchiesta è emerso un dato importante: la documentazione turca che attesta la conformità delle mascherine alle direttive dell’Unione europea è falsa. I dispositivi hanno capacità filtranti anche dieci volte inferiori agli standard di sicurezza.

Il commissario Arcuri le aveva acquistate lo scorso anno e distribuite in tutte le Asl d’Italia, dopo il visto del Comitato tecnico scientifico. Ora si sta procedendo al ritiro a scopo precauzionale dei lotti sotto inchiesta. Come riporta la Repubblica, l’elenco delle mascherine non filtranti reso noto dalla Procura di Gorizia è il seguente: facciale Scyfkz N95, facciale Unech KN95, facciale Anhui Zhongnan, facciale Jy-Junyue, facciale Wenzhou Xilian, facciale Zhongkang, facciale Wenzhou Husai, mascherine filtranti Wenzin della Tongcheng Wenzin, mascherine Bi Wei Kang della Yiwu Biweikang, facciale Simfo KN95-Zhyi-Surgika (quest'ultima con sede nell'Aretino), facciale Wenzhou Leikang, facciale Xinnouzi della Haining Nuozi Medical Equipement.

A marzo, la guardia di finanza ha bloccato 60 milioni di pezzi in giacenza nei depositi della struttura commissariale, ma il problema riguarda le mascherine già distribuite e ancora in circolazione sul territorio nazionale. Non è possibile stabilire quante siano state già utilizzate, ma sicuramente un numero considerevole è ancora a disposizione delle Asl. In Puglia, per esempio, sono state accantonate e ritirate dalla distribuzione le mascherine oggetto di sequestro da parte della Procura della Repubblica di Gorizia, nell'ambito dell'inchiesta della guardia di finanza sui dispositivi di protezione individuali non conformi alle normative vigenti. Lo ha comunicato, in una nota, il dirigente della protezione civile pugliese, Mario Lerario "È utile precisare – spiega – che non si tratta di materiale acquistato dalla Regione Puglia, ma di dispositivi ricevuti dalla struttura commissariale per l'emergenza Covid".

Lerario ha continuato: “Il ritiro dei materiali non mette in difficoltà il sistema distributivo della Puglia perché, su indirizzo del presidente Michele Emiliano, già a partire dalla prima fase dell'emergenza, ci siamo per tempo dotati di una scorta strategica e possiamo contare su una fabbrica pubblica di proprietà della Regione che produce Dpi”.

Per le mascherine oggetto dell'inchiesta è stato disposto l'immediato blocco della distribuzione: dovranno essere convogliati presso l'aerostazione di Bari Palese per essere messi a disposizione dell'autorità giudiziaria entro il prossimo 15 aprile.

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