Nei prossimi giorni il consiglio dei ministri dovrà decidere, tra le tante cose, come procedere sulle norme di contenimento dei contagi da Covid-19. Lo stato di emergenza è terminato da un po’ e, in linea di massima, si è quasi tornati alla normalità, nonostante l’ultima variante di Omicron continui a essere molto infettiva. I ministri, con in testa quello della Salute Roberto Speranza, discuteranno sul futuro del Green pass e delle mascherine. Se sono ormai tutti d’accordo per il superamento della certificazione verde, punti di divergenza esistono ancora per ciò che riguarda i dispositivi di protezione facciale Ffp2 e chirurgici. Il ministro Speranza, fin dall’inizio della pandemia, si è sempre mostrato tra i più prudenti e la sua intenzione sarebbe quella di confermare l’obbligatorietà della mascherina nei luoghi di lavoro e sui mezzi di trasporto pubblici.
Dal prossimo primo maggio le attuali disposizioni decadono e, quindi, il governo sarà costretto a emanare nuovi provvedimenti. Il dibattito più acceso ruoterà proprio attorno all’utilizzo delle mascherine; oltre a Speranza ci sono altri ministri che vorrebbero continuare a mantenere l’obbligatorietà al chiuso. La pensa diversamente, invece, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, il quale vorrebbe modificare la norma sostituendo l’obbligo del dispositivo facciale con la semplice raccomandazione a indossarlo all’interno degli edifici e sui mezzi di trasporto pubblici. Ancora non è trapelato nulla sui teatri, cinema, ristoranti e locali. Anche i medici si sono divisi sull’utilizzo della mascherina al chiuso.
Il primario di malattie infettive del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha dichiarato al quotidiano la Repubblica che vanno tolte. “Draghi le porta sempre eppure si è ammalato”, ha detto, confidando sul buon senso degli italiani. Secondo Bassetti anche il Green pass ha esaurito il suo compito e quindi deve essere accantonato a partire dal primo maggio. Più misurato è il fondatore dell’Istituto Mario Negri di Milano Silvio Garattini, tra i più anziani farmacologi d’Italia, che auspica la conferma dell’obbligo delle mascherine nei luoghi al chiuso. “Teniamole – ha affermato – visto che contiamo cento morti al giorno”. Per il medico non bisogna allentare la presa, poiché la pandemia non è terminata.
In altri parti del mondo, intanto, alcune importanti decisioni già sono state prese.
In Spagna, per esempio, non è più obbligatorio l’utilizzo delle mascherine al chiuso, ad eccezione dei mezzi pubblici, dei taxi, oltre agli ospedali, farmacie e case di cura per gli anziani. Negli Stati Uniti, invece, non si dovrà più indossare la mascherina in molti aeroporti e sugli aerei, in conseguenza della sentenza di un tribunale che ha cassato l’obbligo deciso dal governo federale.
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