Mascherine a prezzi esorbitanti: denunciato farmacista

Dopo le lamentele di un cliente che aveva acquistato una mascherina al prezzo di venti euro, sono iniziate le indagini. Per il farmacista è scattata la denuncia, rischia la pena alla reclusione e una multa

Mascherine a prezzi esorbitanti: denunciato farmacista

Vendeva mascherine applicando ricarichi eccessivi sul prodotto. Prezzi esorbitanti, approfittando di un periodo di necessità della popolazione legato alla diffusione del contagio da coronavirus. Il fatto non è stato ben accolto da un cliente che ha denunciato tutto alla guardia di finanza. È successo a Lentini, in provincia di Siracusa. Denunciato il titolare di una farmacia.Le attività di indagine sono partite su segnalazione del comando provinciale di Catania a seguito della segnalazione di un privato cittadino che non ha gradito il tipo di trattamento economico.

Ebbene, i militari hanno eseguito un’operazione di controllo dei prezzi sull’intera catena del valore de bene. Dagli accertamenti eseguiti è emerso che le mascherine, di diverse tipologie, venivano vendute fino a 20 euro al pezzo. Erano state acquistate da un rivenditore all’ingrosso fino a 13 euro per singolo prodotto. Lo stesso, a sua volta, era stato comprato dai produttori al prezzo che oscillava tra gli 0,07 centesimi e i sei euro.

Dunque appariva evidente come, in un periodo di difficoltà per l’emergenza sanitaria nazionale in cui la ricerca delle mascherine sia diventata una delle prime necessità nel mondo del commercio, il farmacista stesse commettendo una delle attività rientranti nell’ambito dell’articolo 501 bis del codice penale. Ovvero,l’amministratore della società aveva messo in atto una “manovra speculativa su merci”. Nei suoi confronti è scattata una denuncia all’autorità giudiziaria di Siracusa. Con la manovra speculativa il denunciato ha contribuito a determinare il rincaro del prodotto su tutto il mercato. L’uomo rischia adesso la pena alla reclusione che va dai sei mesi ai tre anni.

Ma non solo, nei confronti del farmacista verrà anche comminata una sanzione pecuniaria che va dai 516 euro ai 25.822 euro.In capo al titolare dell’attività anche una responsabilità di natura amministrativa. Procedendo infatti alla vendita delle mascherine in modo sfuso, non è stata garantita ai clienti la conoscenza del contenuto minimo delle informazioni poste nella confezione integra. Tutte le mascherine sono state sottoposte a sequestro.

Un comportamento di certo scorretto sotto il punto di vista prettamente legale, ma non si può fare a meno di rilevare la mancanza di solidarietà in un periodo difficile come questo.

Al di là delle responsabilità previste dalla specifica normativa di settore- dicono dal comando provinciale di Catania- comportamenti come quello rilevato, che impediscono l’accesso ai meno abbienti a prodotti importanti per la salvaguardia della salute, violano le basilari regole della solidarietà, cui sono tenuti tutti i cittadini, anche da un punto di vista economico, ai sensi dell’art. 2 della Costituzione italiana".

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