“Il botto”, questo il nome dell’operazione condotta dalla polizia di Massa assieme ai carabinieri nel filone di indagini legato alle truffe alle assicurazioni per falsi incidenti stradali. 17 le persone finite in manette, 4 in carcere e 13 ai domiciliari, nonché 130 gli indagati a piede libero: questo il bilancio nelle prime fasi dell’inchiesta.
Molti dei protagonisti delle truffe sono professionisti dell’area apuo-versiliese, medici ed avvocati, finiti sotto la lente d’ingrandimento della procura in un arco di tempo che va dal 2015 ad oggi.
Fra i reati contestati, nel faldone da oltre 1200 pagine redatto dal giudice per le indagini preliminari, troviamo l’associazione a delinquere finalizzata al fraudolento danneggiamento dei beni assicurati, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio, falsità materiale ed ideologica commessa da pubblico ufficiale e da privato, estorsione e abuso d'ufficio.
Centinaia gli incidenti stradali preparati a tavolino ed inscenati con tanto di comparse. A questi seguivano poi visite mediche e certificati fasulli, redatti da medici compiacenti, in un intricato sistema di competenze criminali che lambiva tutti i settori coinvolti durante un sinistro automobilistico.
L’indagine, durata più di tre anni e comprensiva di intercettazioni e video eloquenti, ebbe inizio quando, sul tavolo della Procura, arrivarono un pugno
di denunce su una serie di episodi che insospettirono gli inquirenti. Da lì il via alle indagini che hanno portato alla bufera giudiziaria di questi giorni e che sembra sia destinata a riservare ulteriori colpi di scena.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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