McDonald's ora sfida Nardella: "Pronti a portarti in tribunale"

Nardella contro il colosso Usa: "Non aoprirete mai in piazza Duomo". McDonald's lo smaschera: "Ha fatto i complimenti al progetto, perché ora ci prende a schiaffi?"

McDonald's ora sfida Nardella: "Pronti a portarti in tribunale"

Il renziano Dario Nardella dice "no" al MacDonald's. A Firenze il sindaco renziano sta facendo una battaglia agguerrita al colosso americano della ristorazione che vorrebbe aprire un nuovo locale in piazza Duomo. Ma, come fa sapere Repubblica, la catena di fast food è pronta a passare per le vie legali: "Faremo tutto per avere il nostro miglior ristorante del mondo".

Nardella asicura che dietro il suo ostracismo contro McDonald's non c'è nulla di ideologico. L'obiettivo, dice in giro, è salvaguardare il contesto artistico. "Per mesi abbiamo trattato con sindaco e assessori, abbiamo avuto pure i complimenti - replica l'amministratore delegato di McDonald's Italia Roberto Masi - perché ora questo schiaffi? C'è qualcosa di politico sotto". La trattativa va avanti da mesi. La multinazionale vorrebbe, infatti, prendere il posto di un negozio di articoli sportivi in forte crisi. Ma sulla sua strada ha incontrato soltanto vincoli e burocrazia. I primi a mettergli i bastoni tra le ruote è stato l'Unesco che per regolamento gli impone il 50% di cibi toscani. Un legaccio che McDonald's ha aggirato ripensando, per l'occasione il cocnetto di fast food. Tanto che il locale di piaza Duomo avrà il servizio al tavolo, arredi di qualità, wi-fi, una libreria e, soprattutto, un menu a grande prevalenza toscana, dalla carne chianina ai vini.

Nonostante gli accorgimenti di McDonald's, Nardella non cede. Anzi, sobillato dalla sinistra che siede in Consiglio comunale, si mette di traverso all'apertura nel nuovo locale. "Ma noi - ribatte Masi - faremo tutto per avere il nostro miglior ristorante del mondo in piazza Duomo. A costo di andare per vie legali se non trovassimo un accordo". L'ad di McDonald's non ci sta a sottostare all'ideologia della sinistra italiana: "Abbiamo nove ristoranti a Firenze, diamo lavoro a 300 persone, perché questo trattamento?".

"Siamo in tutti i centri storici italiani e non ne abbiamo certo deturpato la storia - spiega Masi a Repubblica - un anno fa abbiamo aperto al Louvre. Aspettavamo il verdetto di una commissione di esperti comunali invece ha già detto 'no' Nardella. Se ci formalizzeranno il rifiuto andremo avanti: faremo il 50 per cento di cibo toscano e apriremo".

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