In Germania più di qualcuno lo afferma con certezza: monsignor Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontifica e segretario personale di Benedetto XVI, è stato congedato da Papa Francesco.
Georg Gaenswein non è un monsignore qualunque: si tratta del consacrato più vicino al papa emerito. Joseph Ratzinger, prima di dimettersi dal soglio di Pietro, aveva creato Gaenswein vescovo. E più di qualcuno, nel "fronte tradizionale", si era stupito in questi anni di come Jorge Mario Bergoglio non avesse rivisto la posizione di un ecclesiastico che, negli schematismi vaticani, è sempre stato considerato il più "ratzingeriano" dei "ratzingeriani". Ma se quanto raccontato dal Die Tagespost dovesse essere confermato, allora il congedo sarebbe divenuto effettivo in queste ore. La fonte è quella scelta dall'emerito per coadiuvare la nascita di una fondazione in grado di tutelare il giornalismo cattolico. Dunque il Die Tagespost è connotato da credibilità.
Stando a quanto ripercorso anche da Repubblica, sul quotidiano teutonico si legge che: "Papa Francesco ha congedato il prefetto della Casa Pontificia, l’arcivescovo Georg Gaenswein, a tempo indeterminato. Il segretario privato del Papa emerito rimane a capo della prefettura, l’ufficio vaticano responsabile delle udienze pubbliche del Papa, ma è esonerato per poter dedicare più tempo a Benedetto XVI". Una sorta di ridimensionamento parziale, quindi, legato però alle necessità di Joseph Ratzinger. Ma attenzione: questo è solo uno degli aspetti che vengono evidenziati nella ricostruzione.
L'altro - quello che costituirebbe una delle motivazioni alla base della mossa del Papa regnante - riguarda quanto accaduto poche settimane fa, con la pubblicazione di "Dal Profondo del Nostro Cuore", l'opera scritta a due mani dal cardinal Robert Sarah e da Joseph Ratzinger, mediante cui il duo conservatore prende posizione contro l'abolizione del celibato sacerdotale. Gaenswein, stando a quanto emerse all'epoca della polemica, aveva domandato di rimuovere dal libro la firma di Benedetto XVI. Qualcuno ha ipotizzato che la richiesta fosse arrivata per proteggere Ratzinger da critiche. Quelle che poi sono puntualmente state scagliate contro la "rottura del silenzio" da parte dell'emerito, che non ha mai promesso di non parlare, dopo l'addio al pontificato.
Poi però c'è stato un chiarimento. E la scelta editoriale, dopo l'uscita dell'opera in francese, è ricaduta su un libro di Sarah, a cui ha contribuito anche l'ex pontefice. In Italia, l'edizione Cantagalli presenta la scritta "con Joseph Ratzinger-Benedetto XVI". La querelle, insomma, pareva finita. Soprattutto per via delle "prove" della collaborazione tra Sarah e Ratzinger. Prove che il porporato africano ha pubblicato via Twitter. Oggi, però, è arrivata la notizia del "congedo" di Gaenswein, che può essere collegata agli accadimenti della passata metà di gennaio oppure no.
Il direttore della Sala Stampa del Vaticano Matteo Bruni ha però rilasciato un commento alla Lapresse.
Una dichiarazione che è stata annotata pure da Il Corriere della Sera. Nel testo di Bruni si parla di "ordinaria redistribuzione dei vari impegni e funzioni del Prefetto della Casa Pontifica". Gaenswein, insomma, non sarebbe stato congedato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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