Sette operatori sanitari, di cui tre medici primari e quattro infermeri dell'ospedale "San Pio" di Castellaneta, in provincia di Taranto, sono risultati positivi al Covid-19 ed altri tre casi sono in via di accertamento. A fare ancora più rabbia è il "come": il Coronavirus è stato trasmesso da un medico dello stesso ospedale che avrebbe nascosto di aver contratto la malattia e di essere stato al Nord.
La malattia taciuta
Come riportato da Repubblica, dopo essere stato a Milano ed aver avvertito sintomi nella prima settimana di marzo, non avrebbe rispettato i protocolli dettati dalle autorità sanitarie nazionali per l'emergenza Coronavirus. Fortunatamente, nessuna delle persone infettate presenta sintomi, se non lievi. Nel frattempo, all'interno della struttura ci sono altri tre casi dubbi e sono stati già eseguiti una cinquantina di tamponi che riguardano il personale ospedaliero.
"Fatto gravissimo ed inaudito..."
La gravità dell'accaduto ha mandato su tutte le furie il sindaco della cittadina pugliese, Giovanni Gugliotti, il primo a lanciare l'allarme. "Quello che è accaduto - sottolinea il primo cittadino con un video sulla propria pagina Facebook - è gravissimo, inaudito, inconcepibile. Un medico, che lavora in ospedale è andato lì, in nosocomio, e invece di passare dal pre-triage come prevedono la procedura e i protocolli, è andato regolarmente al pronto soccorso come se nulla fosse, e da lì è andato poi nei reparti. Si è permesso il lusso di girare vari reparti ed ora abbiamo medici, caposala e impiegati della direzione sanitaria positivi", ha dichiarato il primo cittadino.
Il medico rientrava dal Nord ma nessuno lo sapeva
Secondo una prima ricostruzione, il medico, una volta rientrato da Milano ed aver accusato sintomi riconducibili al Coronavirus o, in ogni caso, accusando un malessere che, specialmente in questo periodo, va prontamente denuncito, avrebbe proseguito il suo lavoro come nulla fosse. "A Castellaneta - incalza Gugliotti - non avevamo nessun caso fino a qualche giorno fa. Chiediamo a tutti i cittadini di rispettare le regole e di restare a casa, è assurdo che a causare tutto ciò sia stata la leggerezza di un medico".
In maniera ancor più grave e superficiale, non avrebbe dichiarato di essere stato nelle "zone rosse" del Nord Italia, attività che svolge abitualmente due settimane al mese incontrando, senza farsi scrupoli, il personale medico ed amministrativo dell'ospedale di Castellaneta. Si sarebbe sottoposto ad esami clinici ma senza passare dal pre-triage allestito con una tenda all'esterno della struttura, nonostante avesse avvertito dei sintomi.
Il pre-triage consiste nell'effettuare uno screen ai pazienti prima del loro ingresso in un dato ospedale: per tutti coloro i quali viene riscontrato il Coronavirus,
si procede ad indirizzarli nei percorsi a loro dedicati. La misura è stata adottata proprio perchè, se un paziente è positivo, non corre il rischio di infettare tutti quelli che si trovano dentro le strutture ospedaliere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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