Giorgia Meloni interviene a "Mattino 5" e tocca i temi più delicati di questa dura fase che sta attraversando il nostro Paese, a partire dalla crisi economica vissuta dalle famiglie ed in particolar modo dal ceto medio, fino ad arrivare alla proposta di idee per risolvere i problemi più pressanti, con un occhio di particolare riguardo per gli anziani ed il tempo che tanti di loro dovranno trascorrere ancora in casa a causa del lockdown.
"Ancora prima dell'emergenza Coronavirus si era molto assottigliata la classe media, cioè la classe portante dell'economia italiana. Con l'emergenza Coronavirus abbiamo denunciato in tempi non sospetti che persone che lavoravano fino al giorno prima e si guadagnavano da vivere con dignità e onestà, una volta costretti a chiudere per decereto, rischiavano di scivolare verso la soglia di povertà senza che interessasse a nessuno", denuncia la leader di Fratelli d'Italia. Le misure adottate dal governo sono ritenute assolutamente insufficienti, a partire dalla Cig e dalla sua organizzazione: "Oggi siamo al 28 e ancora non si è vista, e anche questo lo avevamo previsto, perchè si capiva da com'era scritto il decreto. C'era la contrattazione sindacale come condizione per la cassa integrazione, quanto si deve aspettare con questi tempi?", attacca la Meloni, portata poi a commentare la Fase 2.
"La Fase 2 non esiste, è uguale alla Fase 1", dice la leader di Fdi con gli occhi sgranati. "Non sono d'accordo sul principio della riapertura per settori. Tu non puoi stabilire che una serie di settori debbano rischiare di non riaprire per scelta di discriminazione", aggiunge, ben consapevole, comunque, che gli sforzi fatti fino ad ora per contenere il contagio non debbano essere vanificati. "Lo Stato e il governo devono dirmi quali sono le prescrizioni alle quali mi devo attenere per garantire la sicurezza, dopo di che non fa discriminazione su base di settore ma tutti coloro che sono in grado di mantenere quelle prescrizioni possono riaprire", suggerisce. "Lo Stato dovrebbe preoccuparsi di fare le sanificazioni a sue spese ed i tamponi ai lavoratori".
Diverso il discorso per riaprire a seconda delle fasce d'età, un tema che la Meloni tocca con una proposta nuova. "Penso che sicuramente gli anziani vadano maggiormente difesi", esordisce. "Magari cercando dei modi però per non farli sentire agli arresti domiciliari. Ci sono delle soluzioni percorribili", aggiunge. "Se per esempio si prendessero intere zone turistiche dove noi abbiamo le realtà completamente ferme e si organizzassero per renderle libere dal virus e quindi assolutamente sanificate, protette e si desse magari a quegli anziani la possibilità ancora per qualche settimana di trasferirsi in quelle località per poter andare al mare, poter uscire, per poter avere una vita e viverla pur stando in sicurezza, potrebbe essere un'idea", afferma ancora la leader di Fdi, che però ribadisce ancora una volta di non trovare alcuna replica alle proposte da parte di un governo che ha esautorato letteralmente il Parlamento. "Noi ci stiamo ancora lavorando. Il punto è che non c'è un luogo nel quale si riesce a dare una mano, in generale in Parlamento", attacca.
"Cioè noi abbiamo Conte che decide tutto, mentre noi non sappiamo assolutamente niente. Abbiamo delle idee, abbiamo delle proposte, vorremmo tentare di dare una mano, ma non veniamo minimamente presi in considerazione", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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