Mestre, donna si dà fuoco davanti al tribunale dei minori

Le motivazioni legate all’affidamento della figlia. I primi a tentare di spegnere il fuoco sono state le guardie giurate che sorvegliano la sede giudiziaria

Mestre, donna si dà fuoco davanti al tribunale dei minori

Tragedia a Mestre. Una giovane donna si è cosparsa di liquido infiammabile e si è data fuoco questa mattina davanti al tribunale dei minori. È stata subito soccorsa dai sanitari del 118, intubata sul posto e trasportata al pronto soccorso dell’ospedale all'Angelo. Sarebbe in gravi condizioni. Le forze dell'ordine in questi minuti si stanno chiedendo del perché una persona arriva a tale decisione. Il suo drammatico gesto sarebbe da ricondurre a un procedimento giudiziario che la vede coinvolta: il giudice poco tempo fa le aveva tolto la figlia.

Sulla vicenda sta eseguendo accertamenti la polizia. Fonti dell’ospedale fanno sapere che la paziente è stata immediatamente presa in cura dai sanitari e condotta in ospedale. Successivamente è stata trasferita d’urgenza al centro grandi ustionati di Padova. Sul luogo del rogo sono stati ritrovati una tanica con del liquido infiammabile e un cartello in cui la giovane spiega le ragioni del gesto. Sul cartello una fotografia in cui erano ritratti l’ex marito della donna e la figlia.

In particolare il gesto sarebbe da ricollegare a un procedimento di giustizia civile che riguarda l’affidamento della sua bambina, Sofia. La bimba ora si troverebbe in una comunità protetta. Si tratterebbe insomma di una forma estrema di protesta. L’area è stata recintata e sul posto è presente anche la scientifica.

Solo pochi giorni un altro tragico evento. Questa volta siamo in Emilia-Romagna. “Addio”. Questa la parola inviata in un messaggio da un ragazzo al padre, insieme a un indizio sul luogo in cui intendeva mettere fine alla propria vita. Il genitore è riuscito a trovare il figlio e a chiamare i soccorsi. La speranza di salvare il ragazzo però si è spezzata davanti ai fatti. I medici sono stati costretti a dichiarare il decesso di un 24enne di Sassuolo che per più di 24 ore aveva lottato prima all’ospedale di Baggiovara e poi nel reparto grandi ustionati del Maggiore di Parma.

Il ragazzo è arrivato in auto in una zona piuttosto isolata di Montebabbio di Castellarano e ha messo in atto il suo proposito dandosi fuoco con del liquido infiammabile. Sono secondi strazianti. È lo stesso genitore a trasportare il figlio al pronto soccorso. I tentativi dei medici non bastano, le ustioni sono troppo profonde.

Nessun problema evidente, nessuna depressione diagnosticata, nessun segnale che fosse interpretabile in questo senso: per ora i carabinieri non hanno elementi in grado di spiegare le motivazioni di un gesto simile. Domande a cui i genitori vogliono dare risposte. Per questo è stata aperta un’indagine.

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