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Mestre. uccide zia e la fa a pezzi con una sega elettrica

L'uomo, un 68enne con problemi psichici, si è scagliato contro la zia che abitava nel suo stesso palazzo

Mestre. uccide zia e la fa a pezzi con una sega elettrica

Una donna anziana è stata uccisa dal nipote con una sega elettrica nel centro di Mestre. Il colpevole è affetto da problemi psichici ed è coivolto in un altro omicidio di oltre 40 anni fa a Venezia.

Alla base del delitto ci sarebbe un raptus di follia che ha portano il 68enne Riccardo Torta ad uccidere con tale ferocia. Il fatto è avvenuto poco dopo le 20 in un'abitazione nel centro mestrino, dove la vittima, Nelly Pagnussat, e il suo carnefice abitavano in due appartamenti dello stesso condomio. La donna, anche zia dell'uomo, si trovava al quarto piano, mentre il nipote due piani sotto. L'allarme è partito da alcuni vicino, allarmati vedendo l'uomo andare su e giù per le scale con in mano una motosega sporca di sangue.

Secondo fonti investigative, Torta aveva iniziato a sezionare il corpo della vittima, probabilmente con l'intento di disfarsi del cadavere. Dopo la chiamata dei vicini, sono giunti sul luogo del delitto gli agenti della squadra mobile della Questura di Venezia, gli agenti delle forze speciali, medici del Suem e del servizio psichiatrico. L'uomo quando si è accorto dell'arrivo della polizia si è subito barricato in casa. Gli inquilini del palazzo sono stati fatti uscire con la scusa che nel condominio c'era una fuga di gas. Solo alle 22, dopo una lunga trattativa, il 68enne ha ceduto e ha aperto la porta di casa per farsi arrestare senza opporre resistenza.

Torta, già nel lontano 1973, era era stato coinvolto nell'omicidio di un militare della Guardia di Finanza, che aveva colpito mortalmente con una lastra di travertino lanciata dal Ponte dell'Accademia, mentre l'uomo ed un collega transitavano con un barchino delle fiamme gialle in Canal Grande. Da allora è sempre stato seguito dai servizi psichiatrici. L'uomo si sarebbe scagliato contro la zia colpendola in più parti del corpo con la motosega.

E prima di essere arrestato, hanno spiegato in una conferenza stampa della squadra mobile di Venezia, l'omicida aveva già sezionato il cadavere con la motosega, mettendo quindi i resti in sacchetti delle immondizie. L'uomo aveva infine tentato di ripulire la casa della donna, e si era lavato a sua volta per cancellare le tracce di sangue.

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