I migranti nel campo di Buchenwald

Ventuno persone ospitate da mesi nell'ex lager nazista. I sopravvissuti: "Una sensazione orribile"

Il cancello del campo di Buchenwald. La scritta recita "A ognuno il suo"
Il cancello del campo di Buchenwald. La scritta recita "A ognuno il suo"

La notizia di un gruppo di migranti alloggiati nel campo di concentramento di Buchenwald si è rivelata non corretta: il sito dove sono ospitati, lo spieghiamo qui, è in realtà un ex campo di lavoro che si trova a molti chilometri di distanza.

Doveva essere una soluzione temporanea, ma sono passati mesi da quando i migranti sono arrivati. Li hanno alloggiati nell'ex campo nazista di Buchenwald, una scelta che non poteva che scatenare un mare di polemiche in Germania.

Sono ventuno in tutto e attendono di sapere che cosa sarà della loro domanda di asilo. Nel frattempo Berlino fornisce vitto, alloggio e una cifra quotidiana modesta per le piccole spese personali. E l'amministrazione locale ha deciso di metterli nelle casette dell'ex campo di concentramento che, è bene sottolinearlo, non sono quelle naziste, ma edifici messi in piedi negli anni Cinquanta.

Una scelta, quella di alloggiarli lì, che non è piaciuta soprattutto ai sopravvisuti dei campi. Miriam Spitzer, 77enne che oggi vive a Tel Aviv, ha messo tutto il suo sdegno nelle parole raccolte dalla stampa israeliana. "Quel campo di concentramento va conservato come tale - ha detto -.

È un museo per ricordare la tragedia, non può trasformarsi in un luogo di alloggio".

"Una sensazione tremenda", ha aggiunto l'anziana donna, chiedendo alla Germania di accogliere i migranti che ha scelto di far entrare in modo più dignitoso.

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