Baracche, roulotte, spazzatura. Una vera e propria discarica a cielo aperto. Stiamo parlando del campo rom di Muggiano, nel Milanese. Il Comune insieme ai vigili ha sgomberato per ben due volte l'area. La prima volta a settembre, la seconda a dicembre.
Attività che ha un costo, tra l'altro giustificato dall'immenso carico di lavoro: ben 2 mila tonnellate di materiale raccolte. La città di Milano dovrà pagare, come da preventivo Amsa (inviato al Comune a fine agosto), la bellezza di 610.700,37 euro. Alcune cifre: 105 euro per ogni tonnellata caricata, trasportata e smaltita. Poco più di 61 euro all'ora per l'autista del mezzo. E come se non bastasse 660 euro per l'analisi di ogni inerte rinvenuto. Totale che va a sommarsi ai 38.783,36 euro del primo gombero.
Ovvimente non saranno i rom a pagare, unici protagonisti e attori della sporcizia ritrovata all'interno del campo di Muggiano. E non saranno nemmeno i proprietari dei terreni (26 in conto totale tra italiani, romeni e bosniaci), che avrebbero dovuto impegnarsi nella pagamento dei costi, dopo l'ordine ricevuto da Palazzo Marino, ampiamente ignorato. Così l'amministrazione, con un'ordinanza sindacale, ha attivato i poteri speciali. I costi verrano anticipati. Poi si procederà ad avviare un’azione di rivalsa per il recupero dell’esborso sostenuto.
Per identificare le singole proprietà, il Comune ha picchettato porzioni di terreno contaminate dei nomadi così da ripartire le spese in base ai metri quadrati. "Dopo partiranno le ingiunzioni di pagamento. Se i privati non pagheranno, alla fine dell’iter il Comune acquisirà le aree: l’obiettivo è destinarle agli agricoltori ", fa sapere l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli dalla pagine de Il Giorno. Si punta a valorizzare un'area che per anni è stata abbandonata.
Nonostante ci sia la volontà da parte dell'amministrazione, il passato sembra andare contro i progetti comunali. Già nel novembre 2013, con lo smantellamento del campo nomadi in zona Parco agricolo Sud ci furono problemi su chi dovesse saldare i conti.
I giudici del Tar, dopo il ricorso di uno dei proprietari dei terreni inquinati, nel concedere la sospensiva in attesa del merito, fecere intendere "che, come risulta dal costante orientamento della giurisprudenza amministrativa, gli obblighi di messa in sicurezza e di bonifica non incombono direttamente sul proprietario dell’area, ma gravano sul soggetto responsabile dell’inquinamento". Ovvero i rom. Non pagheranno mai, ma sarano ben contenti di riprendersi il "loro terreno", pulito e profumato, tanto il conto lo pagano altri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.