Agenti della Squadra mobile di Chieti hanno arrestato ieri pomeriggio, in flagranza di reato, un albanesedi 34 anni con l’accusa di estorsione ai danni di un commerciante di Francavilla al Mare. Nella stessa operazione e per lo stesso reato è stata denunciata a piede libero anche la compagna dell’immigrato fermato.
L’inchiesta è partita in seguito ad una denuncia presentata dalla vittima che da circa tre mesi subiva continue richieste estorsive da parte della coppia di stranieri. Da quanto emerso nel corso delle indagini, il commerciante avrebbe consegnato al malvivente, in più circostanze somme per un ammontare di circa 5.500 euro.
I due si erano conosciuti in modo del tutto casuale sul finire della scorsa estate proprio nell’attività commerciale della vittima. A partire da quell’incontro, l’esercente avrebbe iniziato a subire, con motivazioni del tutto pretestuose, continue richieste di denaro dallo straniero, un pregiudicato per reati concernenti il traffico di sostanze stupefacenti e reati contro la persona e attualmente in regime di affidamento in prova ai servizi sociali.
L’albanese, a volte, sarebbe arrivato a minacciare pesantemente l’uomo e la sua famiglia pur di farsi consegnare la cifra che desiderava. Col passare del tempo, le intimidazioni rivolte al commerciante sarebbero divenute sempre più pressanti e gravi.
In un caso, addirittura, lo straniero avrebbe inviato un messaggio contenente l’immagine di resti di un animale accompagnata da esplicite minacce di morte qualora la vittima non avesse pagato. Inoltre, il criminale e la sua compagna avrebbero anche fatto irruzione presso l’abitazione ed il negozio del commerciante, generando nel perseguitato un vero e proprio stato di angoscia e terrore.
Dopo l’ennesima richiesta estorsiva, l’esercente ormai arrivato al limite della sopportazione ha chiesto aiuto alla polizia.
Le forze dell’ordine, sapendo che la consegna di denaro si sarebbe tenuta ieri pomeriggio, si sono appostati cogliendo sul fatto il malvivente.L’albanese, inoltre, è stato anche denunciato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
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