Modena, si scambiano online le foto hot delle fidanzatine come le figurine: indagati sei studenti

Gli scatti erano raccolti in una cartella condivisa, alla quale si accedeva tramite password. Le ragazze coinvolte inviavano le foto ai loro compagni, senza sapere dello scambio

Modena, si scambiano online le foto hot delle fidanzatine come le figurine: indagati sei studenti

Avrebbero raccolto tutte le immagini in una cartella condivisa, dove si accedeva tramite password. Al suo interno erano state inserite centinaia di fotografie, che ritraevano le giovani fidanzate mezze nude e in abiti succinti. A loro veniva richiesto di mandare, via telefono, ritratti dove compariva il seno e altri parti intime. Il tutto sarebbe stato persino catalogato in base alla grandezza delle loro forme e alla loro sensualità.

Lo scambio di foto hot

Secondo quanto riportato da Il resto del Carlino, alcuni studenti delle scuole superiori di Modena sarebbero finiti nei guai per il "gioco" pericoloso iniziato tra di loro, ovvero scambiarsi, quasi come fossero delle figurine, le fotografie hot delle compagne di scuola (alcune delle quali minorenni) tramite una cartella condivisa. Per la legge, però, quello scambio non è una bravata adolescenziale, ma un vero e proprio reato. E anche piuttosto grave.

Il reato

Secondo quanto riportato dal quotidiano, gli indagati sarebbero sei, due studenti maggiorenni e uno minorenne. Sono indagati per reato di pornografia infantile per avere indotto ragazzine minorenni (che sarebbero circa una ventina) a inviare foto mezze nude, con lo scopo di scambiarsele al momento più opportuno. Ai ragazzi è stato contestato anche il 600 quater, cioè la detenzione di materiale pedopornografico.

Più di 250 immagini

In base alle prime ricostruzioni, le foto raccolte e condivise dai sei studenti sarebbero oltre 250 e più della metà del materiale raccolto ritrae minorenni nude e in atteggiamenti ritenuti provocanti. Le indagini, in queste ore, si stanno avviando alla conclusione e quindi, per i ragazzi coinvolti nello scambio di materiale, tutti di età compresa tra i 16 e i 20 anni, potrebbe concretizzarsi la richiesta di rinvio a giudizio.

La scoperta nel 2018

Secondo quanto ricostruito, il caso si sarebbe manifestato nell'agosto del 2018, quando i genitori di una delle minorenni coinvolte (tutte compagne di scuole, tra i 15 e i 19 anni) hanno trovato alcune sue immagini hot sul cellulare. La studentessa, in quella circostanza, avrebbe spiegato ai familiari di averle inviate al suo fidanzato ma, nello stesso momento, il compagno di un'altra ragazzina si sarebbe presentato dagli amici, chiedendo loro di eliminare subito gli scatti della ragazza.

La denuncia successiva

A quel punto, i genitori avrebbero denunciato gli episodi ai carabinieri, i quali avrebbero cominciato le indagini, effettuando perquisizioni e sequestre nelle abitazioni dei sei indagati. Le foto delle ragazzine non sarebero finite in chat di gruppo, ma sarebbero rimaste unicamente nella cartella condivisa dai sei studenti sui loro computer. Le adolescenti avrebbero mandato le foto ai fidanzati senza sapere, però, che gli scatti sarebbero finiti in quel file. E, in almeno tre casi, erano stati i membri del gruppo a chiedere alle studentesse foto hot.

L'ammissione della responsabilità

Secondo quanto spiegato da Fausto Giannelli, l'avvocato di due degli indagati, nel corso degli interrogatori i giovani avrebbero ammesso le proprie responsabilità: "Fortunatamente gli scatti nono sono finiti in rete.

Quel che la procura di Bologna vuole capire è se le foto siano state eventualmente vendute ed è stato incaricato un consulente per effettuare una super perizia informatica. L'obiettivo è quello di individuare la scia informatica: dagli smartphone fino al pc", ha concluso il legale.

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