"È morto Belmokhtar". Raid aereo americano per colpire il jihadista

Il terrorista algerino sarebbe rimasto ucciso in un attacco in Libia, ma non è la prima volta che viene dato per morto

Mokhtar Belmokhtar, terrorista attivo nel Maghreb
Mokhtar Belmokhtar, terrorista attivo nel Maghreb

Nulla di certo si sapeva questa notte, quando il New York Times ha scritto di un raid aereo messo in atto dagli Stati Uniti in Libia, per colpite un obiettivo legato ad al-Qaida. Una notizia corredata di pochissimi dettagli, che nel corso delle ore ha assunto una fisionomia più chiara.

Nel mirino degli americani c'era con tutta probabilità Mokhtar Belmokhtar, un jihadista di lungo corso meglio noto alle cronace per il maxi-sequestro a In Amenas, impianto di gassificazione algerino dove 39 persone rimasero uccise nel 2013, nelle mani del gruppo guidato dall'algerino.

Un passato tra le fila del Gruppo islamico armato (Gia), di cui era diventato uno dei leader, il jihadista ha sostenuto in passato di essersi avvicinato al jihad in Afghanistan. Noto anche come Mr. Marlboro, un soprannome affibbiatogli per la sua attività di contrabbandiere, un traffico con cui finanziava le operazioni del suo gruppo, è già stato dato per morto molte volte, l'ultima nel 2013, quando a dare l'annuncio - poi smentito - erano stati i militari del Ciad.

Nel 2012 Belmokhtar si è staccato da al-Qaida nel Maghreb islamico (Aqim), con cui nel frattempo si erano fusi i jihadisti algerini, per prendere il comando di un gruppo scissionista. A maggio di quest'anno era tornato a farsi sentire, per smentire che al-Mourabitoun, il gruppo che guida attualmente, avesse giurato fedeltà al sedicente Stato islamico e ribadito i legami tra lui e Ayman al-Zawahiri.

Il jihadista sarebbe rimasto ucciso ieri in un raid aereo statunitense, lanciato in Libia. Il Pentagono ha confermato l'operazione e il governo di Tobruk, riconosciuto internazionalmente, sostiene che nell'attacco sia effettivamente rimasto ucciso Belmokhtar.

Meno convinto un islamista libico contattato dall'Associated Press, secondo cui l'algerino non si sarebbe trovato nel luogo dell'attacco e sarebbero invece rimasti uccisi

quattro estremisti legati all'attacco del consolato statunitense a Bengasi, in cui morì anche l'ambasciatore Chris Stevens.

Ancora una volta, per ora, sul decesso di Belmokhtar c'è da utilizzare tutti i condizionali del caso.

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