A Montopoli i funerali dell'uomo morto in un incendio a Capodanno

È stato celebrato a Montopoli di Sabina il rito funebre per l'uomo di 54 anni che ha perso la vita la notte di Capodanno nell'incendio del casolare di campagna in cui viveva

A Montopoli i funerali dell'uomo morto in un incendio a Capodanno

Si sono svolti nel primo pomeriggio di lunedì 13 gennaio i funerali di Luciano Ventucci, il disabile di 54 anni che ha perso la vita nell'incendio che la notte di San Silvestro ha avvolto la casa di campagna in cui viveva. A dargli l'ultimo saluto nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Montopoli di Sabina, in provincia di Rieti, la convivente Marina Perfetti, insieme a familiari e amici del paese e di Roma, città di cui l'uomo era originario. Il Distretto Sociale Bassa Sabina e il Comune di Montopoli di Sabina si sono fatti carico dei funerali e il sindaco di Montopoli di Sabina, Andrea Fiori, ha presenziato al rito funebre. Il feretro era accompagnato da una semplice corona di fiori arancioni, rossi e gialli da parte della famiglia dell'uomo. Dopo il rito funebre, un corteo di auto ha seguito il carro funebre presso il cimitero di Bocchignano (frazione del Comune di Montopoli di Sabina).

Nell'omelia funebre Don Deolito Espinosa, parroco di Montopoli di Sabina, ha parlato di una tragedia che si poteva evitare e che è difficile da accettare per una comunità che ne è rimasta sconvolta. Non si può sapere quando giungerà la morte - ha detto - e bisogna avere cura della vita, perché la vita è un dono. Una tragedia del genere, una morte non naturale, è certamente difficile da accettare ma i Cristiani possono farlo attraverso la fede. In questo momento, ha concluso il parroco, è importante che la comunità di Montopoli di Sabina stia vicina alla famiglia dell'uomo".

Per officiare il rito funebre è stato necessario attendere diversi giorni, dato che si è ritenuta necessaria un'autopsia sul corpo, ormai carbonizzato, dello sfortunato 54enne, presso l'ospedale San Camillo De Lellis di Rieti. Verosimilmente l'incendio sarebbe scoppiato dopo una telefonata notturna con la convivente la notte di Capodanno, in cui sembrava che tutto andasse bene. L'uomo potrebbe essere stato sorpreso nel sonno dal fuoco e dal fumo, e sarebbe stato impossibilitato a chiamare aiuto. A impedirgli di scappare sarebbe stata la sua difficoltà di deambulazione.

La tragedia è avvenuta la notte di San Silvestro, verosimilmente nelle prime ore del primo giorno dell'anno, visto che l'uomo era stato sentito telefonicamente dalla convivente intorno alle 2 del mattino, mentre lei e sua sorella lavoravano a un veglione di Capodanno. In passato l'uomo aveva tenuto una bancarella di libri usati insieme alla compagna. La sua disabilità, però, gli avrebbe impedito di potersi muovere e camminare. Ad aiutarlo con un'assistenza domiciliare c'erano i servizi sociali di Montopoli di Sabina. Il Comune di Montopoli di Sabina ha dato dei contributi economici per aiutare questa famiglia a pagare le bollette e, quando questo non è stato più possibile, ha fornito dei pacchi alimentari. Il reddito di cittadinanza pare fosse un ulteriore aiuto per sbarcare il lunario. Le condizioni di vita in cui l'uomo e la convivente versavano non erano certo floride. Con grande dignità veniva espressa l'arte di arrangiarsi.

Sono rimaste soltanto le mura perimetrali del casolare nelle campagne di Montopoli di Sabina in cui l'uomo risiedeva con la convivente e la sorella di lei. Insieme a loro vivevano anche alcuni animali domestici, anche loro non sopravvissuti al terribile incendio. Si suppone che a dare origine alle fiamme possa essere stato il cortocircuito di un apparecchio elettrico, ma sarà la Procura della Repubblica ad accertare quale sia stata la reale causa della tragedia.



Intanto il sindaco Andrea Fiori ha disposto una bonifica ambientale per il terreno su cui ormai ci sono soltanto i resti del casolare divorato dalle fiamme. Sembra che la casa di campagna avesse infatti il tetto in eternit, ormai completamente bruciato. Fuori dalla porta di casa resta appoggiata una sedia a rotelle a ricordo di una vita che non c'è più.

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