Altri guai in vista per Virginia Raggi. Ora sul “pasticciaccio” delle multe di via di Portonaccio sta indagando la Corte dei Conti.
Secondo quanto si legge sul Corriere della Sera, infatti, i pubblici ministeri della procura regionale del Lazio, hanno aperto un’inchiesta per accertare se ci siano state effettivamente delle mancanze da parte del Comune nel predisporre adeguatamente la segnaletica sul tratto di strada al centro delle polemiche. Soltanto tra maggio e giugno del 2017, infatti, nell’ultima parte della bretella che collega via Prenestina con via Tiburtina sono state elevate oltre 250mila multe. Un numero giudicato anomalo anche da Francesco Maffei, il pubblico ministero contabile che ha aperto un fascicolo per accertare le eventuali responsabilità del Campidoglio.
Più che ad un’insubordinazione generale degli automobilisti, infatti, il numero sproporzionato di sanzioni comminate sarebbe imputabile ai cartelli e ai segnali stradali orizzontali poco visibili. A confermarlo, oltre a due sentenze del Giudice di Pace, che il 20 ottobre ha accolto i ricorsi di due cittadini, annullando le contravvenzioni e condannando il Comune a pagare le spese legali, c’è anche una lettera dello scorso 21 luglio indirizzata dal vice comandante dei vigili, Antonio Di Maggio, all’assessore alla Mobilità, Linda Meleo. Nella missiva il vice comandante della Polizia Locale segnalava che, “nonostante gli adeguamenti eseguiti”, la segnaletica predisposta per avvertire gli automobilisti della presenza della corsia preferenziale risultava ancora “insufficiente”. Di Maggio raccomandava, quindi, di “procedere, quanto prima, alla realizzazione di idonea segnaletica sia verticale che orizzontale”. Suggerimento, quest'ultimo, accolto dall’amministrazione capitolina che, la scorsa settimana, ha aggiunto un nuovo cartello per segnalare la corsia preferenziale.
Intanto, secondo quanto comunicano sul gruppo “Uniamoci contro le multe di via di Portonaccio”, che su Facebook conta ormai oltre 16mila iscritti, il 26 ottobre sarebbe stato accolto un altro ricorso. E se le multe prese nel periodo in cui la segnaletica era considerata insufficiente continuassero ad essere annullate, oltre ad una figuraccia con i cittadini la Raggi rischierebbe anche un danno erariale per le casse del Comune. Al mancato introito di 23 milioni di euro, questa la cifra complessiva che il Campidoglio dovrebbe incassare dagli automobilisti “beccati” a transitare sulla corsia dedicata a taxi e autobus, dovrebbero essere aggiunte, infatti, anche le spese legali, circa 160 euro a ricorso, che il Comune potrebbe dover sostenere. Proprio per accertare le responsabilità di un eventuale danno economico i pm della procura regionale della Corte dei Conti, guidata da Andrea Lupi, hanno aperto un fascicolo.
E come se non bastassero le opposizioni in Campidoglio, ora a scagliarsi contro la sindaca pentastellata è anche il Codacons, che promette di denunciare i responsabili della vicenda. “Il Comune è con le spalle al muro: o annullerà le sanzioni, o sarà certamente condannato per danno erariale, considerato che le spese legali a carico dell'amministrazione legate ai contenziosi avviati dai cittadini sono assai più elevate degli introiti assicurati dalle multe in via di Portonaccio”, afferma in una nota il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi.
“Se l'amministrazione non provvederà entro pochi giorni ad una sanatoria, il Codacons chiamerà il sindaco Raggi, gli assessori capitolini e i singoli funzionari interessati a rispondere con i loro beni personali dei danni erariali prodotti”, ha minacciato l’associazione dei consumatori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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