Il Muro di Berlino è stato abbattuto trentadue anni fa, aprendo la breccia che fece venir giù l'impero sovietico. Da noi in Italia la guerra fredda invece continua, quando sarebbe ora (e facile) archiviarla, scrivendo la parola fine, risarcendo tutti di un debito di verità. Quando arriva l'anniversario di quel Muro, i giornali ne parlano, ma quelli di sinistra omettono accuratamente di scrivere la parola «comunista», come se quel Muro fosse un'opera malvagia, ma priva d'autore. Eppure, l'autore c'era e ha un nome.
Ma i comunisti italiani ancor oggi svicolano e diventano delicati e pudichi quando si tratta di ricordare che il Muro fosse un'opera dei governi comunisti. I comunisti italiani, quando capirono che aria tirava, saltarono (metaforicamente) sul manufatto con i picconi a dare una mano. Fingevano di festeggiare anziché provare pudore e come se il Muro non fosse stato il loro monumento e come se il presidente americano Ronald Reagan non avesse gridato Mister Gorbaciov, tear down this wall, «Butti giù quel muro, signor Gorbaciov». Si è stabilito da allora che la Guerra fredda sia finita, ma non è vero.
In Italia la guerra continua. Nel tempo sono state spostate le quinte del teatro di questa guerra di cui l'ultimo atto è stato quello dell'antiberlusconismo forsennato, accompagnato dai carri armati giudiziari che hanno devastato e terrorizzato la politica e la democrazia senza approdare a nulla, anzi distruggendo le scelte legittime di milioni di italiani. Non sarebbe ora di chiudere questo rancoroso capitolo, con una decisione politica capace di restituire una parte del maltolto a tutta l'Italia liberale? Quell'Italia che si è vista scippare la libertà di esprimere la sua volontà politica? Contro quella volontà politica abbiamo assistito a devastazioni decennali della verità con sessanta processi di cui uno solo finito con una dubbia condanna su cui la Corte di Strasburgo ha storto il naso. Tutti sappiamo che è andata così. Il Muro di Berlino è un capitolo chiuso soltanto perché le due Germanie dell'Est e dell'Ovest, che si erano odiate in armi per tre decenni, sono state capaci di unirsi dopo l'abbattimento del Muro.
L'Italia, che ha subito un vulnus trentennale, per non dire del cittadino Berlusconi, merita la pacificazione e
merita di essere risarcita politicamente. Sarebbe una pacificazione win-win, di cui godrebbero tutti senza vincitori e vinti, nel momento in cui la storia e la politica italiana sono già cambiate in maniera irreversibile.
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