Coronavirus, Musumeci: "Prepariamoci al peggio. Escalation a fine mese"

Il governatore regionale avverte che il picco in Sicilia deve ancora arrivare, la curva dei contagi è destinata a salire anche per i 35mila siciliani che sono rientrati nell'Isola dalle regioni del nord

Coronavirus, Musumeci: "Prepariamoci al peggio. Escalation a fine mese"

È scuro in volto il governatore siciliano Nello Musumeci quando parla della situazione attuale in Sicilia. Il numero uno di Palazzo d'Orleans si trova a dover fronteggiare una crisi sanitaria senza precedenti, in un momento storico difficile anche dal punto di vista economico. "Grave è il momento anche per il tessuto imprenditoriale che ha bisogno di essere sostenuto e accompagnato. Sul piano sanitario la situazione è sotto controllo, ma ci stiamo preparando al peggio, perché è probabile, come ci dicono, che l'escalation di questa epidemia possa arrivare alla fine del mese di marzo o ai primi di aprile - ha detto Musumeci a Mattino 5 -. Stiamo rafforzando la terapia intensiva ci sono 411 posti e siamo nella fase finale per arrivare ad altre 200". Non si tratta di allarmismo ma di semplice constatazione dei numeri.

Il presidente della Regione ha chiesto un maggiore controllo preventivo e una più intensa attività sanzionatoria nei centri abitati, con particolare riguardo ai capoluoghi di provincia e agli approdi dello Stretto. In una nota inviata al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, Musumeci ha fatto appello ai poteri speciali vista la "perdurante diffusa inosservanza delle norme di prevenzione della diffusione del Covid-19". Il governatore, nella lettera inviata al responsabile del Viminale, ha sottolineato come l’Isola sia "una Regione dove il tasso di crescita dei soggetti positivi al contagio, in questo momento, si rivela superiore a quello della media nazionale". Musumeci ha chiesto, quindi, di valutare la necessità di impartire disposizioni affinché sia potenziato il numero delle pattuglie delle Forze dell’Ordine, ricorrendo anche ai militari dell’Esercito impegnati in Sicilia nell’operazione “Strade sicure”.

E poi c'è il piano della Sanità per limitare i contagi. L'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha confermato che c'è in atto un piano straordinario per fronteggiare l'emergenza sanitaria. Razza ha predisposto un piano articolato in 5 punti: adeguare la struttura sanitaria siciliana all’emergenza coronavirus e dotare tutte le nove province di un Covid-hospital. Aumentare il numero di posti letto di terapia intensiva che la Regione siciliana deve attivare per fronteggiare un possibile picco di contagi. Attualmente, infatti, ci sono 411 posti letto in terapia intensiva, ma l'obiettivo è arrivare a 650 unità in tutte e nove le province. Allargamento del campionamento a test con il tampone, o con altri strumenti, ai 35mila siciliani che sono rientrati e si sono registrati nel portale messo a disposizione della Regione.

Infine, sono attesi gli ultimi carichi predisposti dalla Protezione civile di mascherine FFP2. Ma si continua a lavorare anche per produrre da soli gel igienizzante, presìdi sanitari e mascherine made in Sicily.

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