Mutui, prospettive positive anche nei prossimi mesi

L'esperto: «Tassi sui minimi di sempre e prezzi delle abitazioni in calo dal 2008. È la combinazione ideale per le famiglie italiane che cercano casa»

La ripresa del mercato dei mutui in Italia, dopo una ripartenza dai minimi già registrata nel corso del 2014, ha accelerato nei primi mesi di quest'anno e, secondo Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline.it dovrebbe essere destinata a proseguire anche nella seconda parte del 2015.

Con i prezzi delle abitazioni che sono in calo quasi senza soluzione di continuità dal 2008 e con i tassi di interesse dei mutui sui minimi di sempre, si è stabilita una combinazione ideale per le famiglie italiane che hanno intenzione di acquistare casa. Un contesto che, sebbene gli impatti della crisi siano ancora presenti sui bilanci familiari, consente di guardare con meno pessimismo al futuro e, quindi, a invogliare a comperare casa: «Un'attitudine che, peraltro, rappresenta una peculiarità storica degli italiani», dichiara Anedda per il quale, tuttavia, il contributo più importante alle domande di mutui continuerà ad arrivare dalle surroghe, ovvero le richieste di cambio di quello «vecchio (contratto in precedenza) con uno nuovo. «Si tratta di un vantaggio che già molte famiglia hanno sfruttato negli ultimi anni ma che dovrebbe proseguire con, forse, anche maggior vigore in quanto le condizioni degli attuali mutui sono davvero convenienti rispetto al passato. E non mi riferisco soltanto, ovviamente, a chi ha acceso un mutuo nel 2011-2012, pagando un tasso anche superiore al 6%, ma anche a tutti coloro che lo hanno fatto negli ultimi 10 anni quando i tassi, nella migliore, delle ipotesi stazionavano tranquillamente al di sopra dei cinque punti percentuali».

Tanto per dare degli ordini di grandezza, tramite la surroga è possibile risparmiare tra i 40mila e i 60mila euro in totale, nel caso di mutui ventennali, e fino anche a 100mila euro per quelli di 30 anni. Ma anche per chi ha sottoscritto un mutuo 10 e più anni fa potrebbe scoprire che il passaggio a un nuovo contratto di finanziamento potrebbe fargli risparmiare tra i 10 e i 20mila euro. Nel frattempo, osservando le tendenze di mercato, si nota che le preferenze vanno verso i mutui a tasso fisso (circa 58% del totale) rispetto a quelli a tasso variabile (38%). Una dinamica che, anche secondo Anedda, trova molte delle spiegazioni negli attuali tassi di mercato.

«Attualmente un buon mutuo a tasso variabile disponibile sul mercato comporta un tasso intorno all'1,50% (praticamente tutto lo spread richiesto dalla banca dal momento che l'Euribor è addirittura negativo), mentre un buon mutuo a tasso fisso oscilla tra il 2,50% e il 2,60%. È evidente che molte famiglie per evitare qualsiasi incognita futura sulla rata da pagare, optano per un mutuo a tasso fisso perché, sebbene richieda un punto percentuale circa in più di interessi rispetto al variabile, la rata mensile è comunque molto ridotta anche in confronto ai tassi minimi del passato. Ma le cose potrebbero cambiare un po' nei prossimi mesi».

Il riferimento è all'aumento dei tassi dei titoli di Stato tedeschi (bund), che ha influenzato anche l'Irs ( Interest rate swap ) che, a sua volta, è utilizzato dalla banche quando concedono un mutuo a tasso fisso: il livello di interesse applicato è pari alla somma dell'Irs e dello spread della banca.

«I mutui già chiusi e quelli in fase di perfezionamenti in questi giorni ancora non tengono conto del nuovo Irs in quanto le banche lo calcolano come media dei tassi Irs dell'ultimo mese o degli ultimi due mesi. Ma, per i prossimi mesi, se i tassi Irs non scenderanno dagli attuali valori, i mutui a tasso fisso potrebbero subire un punto percentuale di rincaro rendendoli un po' meno convenienti di oggi», puntualizza Anedda.

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