Napoli, falò Immacolata diventano occasione per minacciare pentiti di camorra

A Castellammare i tradizionali falò della vigilia della festa dell’Immacolata diventano l’occasione perfetta per lanciare un messaggio di esplicita minaccia ai collaboratori di giustizia

Napoli, falò Immacolata diventano occasione per minacciare pentiti di camorra

Scandalo e forti polemiche a Castellammare di Stabia Napoli, a causa di quanto si è verificato in occasione delle celebrazioni per la vigilia della festa dell’Immacolata concezione.

Tradizione vuole che, nella notte tra 7 ed 8 di dicembre, vengano appiccati dei falò attorno ai quali si riuniscono festosi i residenti.

Tuttavia, in questa occasione, la camorra ha approfittato della circostanza per lanciare un messaggio chiaro e diretto ai collaboratori di giustizia. Si fa riferimento ad una catasta di legna creata nel rione periferico di Aranciata Faito, sulla sommità della quale è stato collocato un manichino impiccato, recante una più che esplicita intimidazione. “Così devono morire i pentiti, abbruciati”, recita il testo, scritto a chiare lettere su un telo bianco di grandi dimensioni.

Le immagini, che stanno scatenando un’autentica bufera a Napoli, hanno fatto rapidamente il giro del web e di tutti i principali social media. Alla mezzanotte, come consuetudine, la pira è stata incendiata e con essa anche il manichino con le scritte ingiuriose. Tutt’attorno una folla festante, che ha acclamato con grida ed applausi all’accensione del falò.

Tutto ciò si viene a verificare a soli tre giorni di distanza dal blitz anticamorra effettuato dalle forze dell’ordine, che ha portato a colpire i vertici di alcune associazioni mafiose presenti sul territorio, tra Castellammare ed i monti Lattari.

Tra i colpiti anche alcuni personaggi di spicco nel mondo dell’imprenditoria locale, da sempre sospettati di appartenere a qualche cosca, come ad esempio Adolfo Greco. Proseguono le indagini della polizia alla ricerca dei responsabili.

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