Il filosofo Massimo Cacciari a Cartabianca è tornato a parlare del Green pass proponendo la sua visione ormai nota e gli animi si sono scaldati in studio durante la discussione sulla decisione di ampliare l'arco di azione del certificato verde. "Il super Green pass è necessario? Ma de che..", ha sbottato il filosofo nella discussione con Ferruccio De Bortoli.
"I morti per Covid ogni giorno sono un quarto di quelli che muoiono di tumore e un terzo delle vittime di malattie cardiovascolari, ma c’è solo il Covid. Bisognerebbe intervistare gli scienziati che dicono come stanno le cose, in alternativa alla scienza ufficiale di regime e a quelli che ritengono di avere la verità", ha detto Massimo Cacciari con grande foga, negando che quanto ci sia nelle fiale dei prodotti che da fine dicembre si sta somministrando in tutto il mondo possa definirsi un vaccino.
Massimo Cacciari lo considera una "terapia che attenua" la malattia, quindi gli "effetti vanno riducendosi". Il filosofo ha aggiunto: "Se fossimo tutti vaccinati, ci sarebbero comunque contagiati, ricoverati in terapia intensiva e morti. Vorrei che tutti fossero vaccinati, si vedrebbe che ci sono comunque contagiati, ricoverati e morti. Questo non è un vaccino, è un farmaco. A questo punto ben venga l’obbligo di vaccinazione, voglio vedere cosa dicono i costituzionalisti". Per quanto Massimo Cacciari sia contrario al Green pass, il filosofo si dice favorevole all'obbligo: "Sono contraro al Green pass dal punto di vista politico, istituzionale e giuridico. Hanno deciso che non c'è alternativa al vaccino: introducano l'obbligo e se ne assumano la responsabilità".
Tuttavia, Cacciari ha una posizione ferma sulla possibilità di vaccinare i bambini con meno di 12 anni, sui quali l'Ema sta decidendo in questi giorni in merito alla somministrazione del vaccino Pfizer. "Tra tutti i contagiati in tutto il mondo sotto i 12 anni, i morti sono 1 su 10 milioni: non esiste rischio per questa categoria di persone, non è pensabile far correre rischi a questa categoria. Sento voci folli secondo cui bisogna vaccinare", ha proseguito Massimo Cacciari.
Il filosofo ha portato l'esempio di India e Islanda sui contagi e ha criticato la posizione dei medici: "È scienza affermare che un farmaco fa bene a tutti? Bisogna fare i vaccini, ma con una chiara informazione sulle controindicazioni". Gli animi si sono quindi placati, anche se Cacciati ha accusato i media di non dare abbastanza voce agli esperti che criticano i vaccini.
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