"I genitori avevano il dovere di garantire alla figlia il diritto di vivere". Invece, la mamma e il papà di Eleonora Bottaro non si fidarono dei dottori e delle medicine, negando alla ragazza la possibilità di guarire dalla leucemia, che la uccise il 18 agosto del 2016, nonostante avesse buone possibilità di salvarsi, con le cure tradizionali.
I genitori, si legge tra le motivazioni della sentenza che condanna i genitori di Eleonora, "hanno fatto tutto quanto era in loro potere per sottrarla alle cure che la potevano guarire, sia direttamente, negando il consenso che giuridicamente spettava loro esprimere, sia indirettamente, lasciando Eleonora in una falsa convinzione di guarigione che, per quanto dicevano, sarebbe arrivata solo evitando la chemio che invece l’avrebbe uccisa". La mamma e il papà della ragazza erano stati condannati, lo scorso giugno, a due anni di reclusione.
La loro colpa fu quella di aver rifiutato di sottoporre la figlia alle cure necessarie per farla guarire dalla leucemia.
Ma, il giudice sottolinea che "l'ordinamento non pone il diritto di vita o di morte dei figli nelle mani dei genitori, al contrario i genitori sono custodi della vita dei figli, che hanno l’obbligo di proteggere". I genitori, insomma, avrebbero dovuto essere custodi dei diritti della figlia. E il diritto di Eleonora era quello di continuare la sua vita, per realizzare i suoi sogni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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