"Sei un mafioso, assassino seriale, spacciatore, mercenario, hai ucciso parenti, moglie, figli, padre e madre? Nessun problema nel momento dell’estrema unzione, la Chiesa ti accoglierà a braccia aperte. Se sei una persona buona", ma buddista "non azzardarti a chiedere alla Chiesa una cerimonia solenne perché ti sarà negata!". Inizia così la lettera di protesta di 23 familiari e amici di una donna che prima di morire aveva trovato conforto nel buddismo.
Malata di cancro da tredici anni, Barbara Budai aveva aderito al buddismo per cercare di uscire dalla depressione. Il parroco di Borgo Montenero, frazione del comune di San Felice Circeo, e la diocesi di Latina hanno però negato il funerale in chiesa alla donna.
A nulla sono servite le suppliche dei familiari affinché si potesse comunque svolgere il funerale. Barbara Budai in quella parrocchia aveva ricevuto i sacramenti, ma la diocesi ha chiuso le porte."Però se sciogli nell’acido un bambino di 11 anni ma sei stato battezzato, comunque ti faccio un bel funerale alla fine della tua carriera perché non hai simpatizzato per altre forme di religione", continua la lettera.
La replica
"Per rispetto della stessa volontà e scelte di vita della defunta non è stato ritenuto opportuno celebrare il solo rito cattolico delle esequie", hanno spiegato dalla
diocesi a Repubblica. "La volontà di non voler celebrare il rito funebre a Barbara crediamo che sia stata una mancanza di rispetto oltre ogni limite", si legge nella lettera pubblicata su Facebook.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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