Sentenza grazia-negozi. Chi ha dovuto chiudere non deve pagare affitto

Anche se molte delle piccole attività e imprese sono state riaperte dopo la Fase 2, i titolari continuano a dover affrontare diverse difficoltà a causa di alcune norme e sanzioni previste dal governo

Sentenza grazia-negozi. Chi ha dovuto chiudere non deve pagare affitto

Finalmente i titolari di negozi e attività di ristorazione possono tornare a sperare. Ciò grazie ad una sentenza proveniente dal tribunale di Venezia, che ha stabilito come il titolare di un negozio di abbigliamento all'interno di un centro commerciale sia esonerato dal pagamento dell'affitto durante i tre mesi di inattività, in quanto causati da forza maggiore. Nonostante le riaperture delle attività dopo la Fase 2, molti piccoli imprenditori stanno continuando ad avere problemi con la burocrazia e con alcune norme e divieti disposti proprio dal governo, con tanto di multe salate in caso di trasgressione. Non dimentichiamo la crisi economica abbattutasi su tali figure professionali dopo settimane di inattività e stagnazione. Come sappiamo, Giuseppe Conte aveva messo a disposizione 400 miliardi per far ripartire l'economia. Finora però è stata investita solo una minima parte del precitato budget.

Negozi, una sentenza positiva giunge da Venezia

Buone notizie per i piccoli imprenditori italiani. Come si legge su Libero, i giudici del tribunale di Venezia hanno disposto nei confronti del proprietario di un negozio di abbigliamento il non pagamento dell'affitto nel corso dei tre mesi di chiusura precedenti alla fase 2. I giudici hanno motivato la sentenza affermando che il titolare del negozio (sito all'interno di un centro commerciale) fosse stato costretto a chiudere per cause di forza maggiore. Un piccolo spiraglio di luce che lascia ben sperare i proprietari di negozi, locali e servizi di ristorazione. Seppur Giuseppe Conte ha permesso a tali attività di riaprire, i titolari delle stesse sono stati bombardati con numerose misure di sicurezza da parte delle istituzioni tali da mettere in difficoltà anche clienti e avventori. Il servizio commerciale nuovamente messo a disposizione, a causa delle numerose modifiche necessarie per prevenire il contagio da coronavirus rischia di divenire deleterio tanto per il padrone di un locale, quanto per il cliente. Misure queste, che andrebbero ad inficiare ulteriormente l'economia italiana, già gravemente in recessione.

Ricordiamo come quella del tribunale di Venezia sia una sentenza pilota, poiché ci sono altre centinaia di migliaia di episodi simili a quelli del proprietario del negozio di abbigliamento vincitore del processo. Nel corso del lockdown, negozianti e ristoratori non hanno guadagnato, ma hanno dovuto far fronte lo stesso ai pagamenti per gli affitti ed altre spese obbligatorie.

Un esempio? Nonostante luce e gas non siano stati mai utilizzati per diverse settimane in qusti locali, lo stato ha comunque recapitato ai titolari delle attività le bollette opportunamente calcolate riferendosi ai dati dei periodi precedenti. Dopo quanto sentenziato dai giudici recentemente, resta da vedere come si comporteranno i nostri governanti.

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