A Pesaro madre e figlia sarebbero state manipolate per molto tempo da due donne che promettevano loro una pronta guarigione in cambio di vari gioielli e oggetti di valore che dovevano essere dati alle fiamme.
La truffa
All'epoca dei fatti avvenuti mesi fa, l'anziana di 80 anni e la figlia 50enne non avrebbero mai immaginato che la loro vita sarebbe cambiata in maniera così drastica.
Le due avevano conosciuto una signora di San Donà del Piave che aveva presentato loro un'amica di Jesolo. Tra una chiacchierata e un'altra le quattro donne si erano raccontate alcune vicende personali. Era venuto fuori che le due si erano trasferite perché una era fidanzata con un uomo del posto e quindi conoscevano poco la zona. Con questa scusa madre e figlia avevano offerto loro una mano e da lì in poi erano rimaste in stretto contatto. Il piano messo su dalle presunte truffatrici Cinzia Scomparin, di 47 anni e Vania Berton, di 53 anni, era appena iniziato.
Secondo Il Resto del Carlino, l'80enne avrebbe confidato alle due venete i suoi malesseri fisici di cui soffriva da tempo e a farle da eco era stata la figlia. Dopo averle ascoltate, le finte amiche avevano rivelato di essere delle guaritrici esperte. Da quel momento sarebbero seguiti vari incontri tra le donne durante i quali avrebbero messo in atto dei riti che dovevano allontanare il male dalla famiglia.
Inizialmente le due avrebbero cominciato a chiedere qualche oggetto personale per poter compiere la preghiera propiziatoria, successivamente avrebbero sollecitato alla consegna di precisi monili e ori dal valore di oltre 100mila euro. Totalmente soggiogate da Scomparin e Berton, le donne sarebbero state convinte che bruciando tutto quel materiale sarebbero finalmente guarite.
La denuncia e la deposizione
Svegliate da un torpore iniziale fatto di belle e ammiccanti parole e notando che la loro precaria situazione non cambiava, madre e figlia si sono insospettite e hanno denunciato l'accaduto. Nel frattempo le due donne si erano date a gambe levate con il bottino. Identificate, è stato posto un fermo con l'accusa di truffa aggravata, per aver ingenerato nelle persone offese il timore di un pericolo immaginario e per aver cagionato un danno di rilevante gravità.
Al processo l'anziana, che si è costituita parte civile insieme alla figlia, ha raccontato che truffatrici l'avevano convinta che nell'oro ci fosse il diavolo e per questo motivo erano destinate a soffrire.
"Mi hanno convinta a consegnare anche le fedi nunziali. Mi avevano detto che gli ori erano maledetti e che li avrei dovuti bruciare se volevo guarire", ha detto la donna sconvolta . Le presunte guaritrici, invece, non erano presenti in aula.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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