Lite durissima in diretta: "Dici boiate..."

Le perplessità di Luca Telese: "Non posso accettare il dubbio che le armi finiscano nelle mani della brigata Azov". L'ira del giornalista ucraino: "Boiate, si informi e la smetta"

Lite durissima in diretta: "Dici boiate..."

È giusto inviare armi all'Ucraina? È un modo per sostenere la resistenza che va avanti da circa un mese o rappresenta un precedente che rischia di coinvolgere anche noi nel pericoloso conflitto militare? Il dibattito sui sostegni militari a Kiev divide l'opinione pubblica, con tesi opposte e ragioni di fondo del tutto differenti. L'Occidente ha da subito mostrato sostegno all'Ucraina, ma ha messo già le cose in chiaro e avvertito che non potrà spingersi molto oltre per evitare una guerra su vasta scala.

Uno scenario che di certo non possiamo permetterci, senza dimenticare l'ombra della minaccia nucleare che continua ad aleggiare e a destare forti preoccupazioni. Il tema del supporto militare all'Ucraina è stato al centro dell'ultima puntata di Non è l'arena, programma in onda su La7 la domenica sera, che è sfociata poi in un'animata discussione tra chi si trova su posizioni diametralmente opposte. A creare lo scontro sono state alcune interpretazioni sul reggimento Azov, un'unità militare ucraina accusata da moltissimi di avere una ispirazione neonazista.

In studio Luca Telese ha espresso forti perplessità e ha messo in guardia sulla possibilità che il nostro supporto possa essere destinato anche ad Azov: "Il New York Times scrive che è preoccupato per le milizie nazifasciste che sono in parte di quel Paese". Motivo per cui il giornalista ha frenato, invitando a valutare i pericoli che potrebbero riscontrarsi sul campo. In tal senso ha espresso le sue opinioni, i suoi timori e i suoi dubbi: "Voglio dare le armi a chi resiste ma non posso accettare il dubbio che finiscano nelle mani della brigata Azov, che ha le rune della Seconda Guerra Mondiale sulla spallina".

Non la pensa affatto così Vladislav Maistrouk, che invece ha chiesto di porre fine alla narrazione della presenza dei neonazisti in Ucraina e ha messo nel mirino quanto detto dal New York Times: "Ha scritto tante boiate nella sua storia e ne scrive anche adesso". Il reporter ha invitato Telese a non limitarsi a leggere il Nyt e lo ha sferzato per non essersi recato in Ucraina in questi anni per constatare con i suoi occhi la reale situazione.

Maistrouk ritiene che non si può accusare di neonazismo un reggimento della Guardia Nazionale, finanziato dallo Stato e che porta la bandiera dell'Ucraina: "Ma stiamo scherzando?". Tanto è bastato per innescare la reazione di Telese: "Non scherziamo. Come noi guardiamo le nostre porcate...".

Telese ha puntato il dito nuovamente contro il reggimento Azov, parlando ancora del "simbolo con le svastiche", di una "runa delle SS". Una versione che ha trovato la contrarietà di Maistrouk: "Ma non è una svastica, si informi, la smetta con queste SS".

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