Ha 102 anni e ha bisogno di fare un'ecografia al fegato. Ma nell’ospedale della sua città, e in quelli delle Marche, non c’è posto per tutto il 2019. Così, la signora Ida Cucco dovrà aspettare un anno.
Il suo medico aveva chiesto con urgenza l'esame, ma la nonnina di 102 anni non potrà farlo fino al prossimo anno. È stata la figlia della signora a denunciare il fatto, come riporta il Corriere. "Ieri mattina mi sono presentata al Cup, il centro di prenotazioni dell’ospedale Profili di Fabriano per chiedere un’ecografia al fegato per mia madre - ha spiegato la donna -. L’operatore di turno mi ha riferito che per tutto il 2019 non ci sono posti liberi per effettuare un esame del genere non solo a Fabriano, ma in tutte le Marche".
Per tenere sotto controllo la sua salute, la nonnina dovrà ricorrere alla sanità privata. "La scelta obbligata sarà di rivolgersi agli esami a pagamento per i quali sono straconvinta si trovi posto nello spazio di pochissimi giorni", ha concluso la donna.
Dalla Regione Marche precisano di aver verificato con il Cup (centro unico di prenotazione regionale) che la visita richiesta dalla signora "è già disponibile il 24 settembre prossimo". "Pertanto quanto riportato da Qn non risponde al vero", dicono dalla Regione, "Per lo stesso esame anche le altre classi di priorità hanno la risposta: nel corrente mese di aprile nel caso di una breve (B=10 giorni), a giugno nel caso di una differita (D=30/60 giorni). Stiamo lavorando per migliorare i risultati anche per le programmate, che immaginiamo sia la classe di priorità assegnata dal medico alla signora, perché vogliamo che in 180 giorni la risposta si realizzi. La problematiche della signora Ida sono molto importanti per noi, perché lei rappresenta una fascia di cittadini, quella più fragile, che ci sta particolarmente a cuore. Le Marche rispettano i tempi previsti dalla legge per circa il 90% delle prestazioni in classe B e D. Le urgenti sono invece garantite al 100%.)".
La Regione aggiunge, inoltre, che da giugno con il bonus-malus saranno garantiti le 65 prestazioni del piano nazionale entro i termini stabiliti: "Grazie al “bonus”, se la sanità pubblica non dovesse essere in grado di dare la prestazione, il cittadino verrà inserito in una lista di garanzia e richiamato in tempo utile per accedere al servizio", spiegano, "Sarà in questo caso il sistema sanitario regionale a trovare gli spazi opportuni. Le visite per classi di priorità saranno disponibili nella propria area vasta o quella confinante.
Il “malus” scatta invece nel caso in cui un cittadino abbia prenotato una visita e poi non si presenti o non la disdica entro due giorni lavorativi, perché la pagherà comunque".Ma la vicenda ha portato di nuovo alla luce i problemi della sanità e sta facendo indignare tutte le Marche.
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