"Niente stranieri alla partita di softair": condannato per razzismo

I giudici costringono l'organizzatore di una partita di guerra simulata a pagare 11mila euro per aver escluso dal gioco un cittadino di origini uruguayane

"Niente stranieri alla partita di softair": condannato per razzismo

I giudici lo hanno accusato di razzismo per aver escluso da una partita di soft air un giocatore straniero. E lo hanno pure condannato a pagare 11mila euro.

Il caso risale al 2008 ed è andato in scena in provincia di Vicenza, dove il vicepresidente del gruppo organizzatore di una serie di incontri di soft air (il gioco che rievoca una sorta di guerra simulata con tanto di armi e munizioni finte, ndr) ha impedito a un cittadino italiano ma originario dell'Uruguay, escluso poiché il gruppo, era stato detto, "non accettava extracomunitari".

Ora il tribunale ha condannato il vicepresidente del gruppo, come racconta Il Gazzettino, a una multa di 3mila euro e pagare altri 8mila euro come risarcimento al giocatore escluso.

Il condannato si difende affermando che si è trattato di un semplice incidente e che nell'esclusione del giocatore oriundo dell'Uruguay non c'era alcun intento discriminatorio o razzista. I giudici, però, erano evidentemente di parere opposto.

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