Nigeriana massacra inserviente in ospedale ma il giudice la scarcera

Sono passati solo 3 giorni dall'arresto della violenta straniera: 30 giorni di prognosi all'operatrice del pronto soccorso e strenua resistenza alle operazioni di arresto. Nulla di ciò è servito a trattenerla dietro le sbarre: la 28enne è in attesa di replica alla domanda di asilo

Nigeriana massacra inserviente in ospedale ma il giudice la scarcera

Arrestata a Latina solo 3 giorni fa per un'immotivata e violenta aggressione ai danni di un'addetta alle pulizie, la 28enne nigeriana è tornata in libertà dopo il giudizio direttissimo.

In preda ad un folle raptus, la straniera si era avventata contro la sua vittima come una furia. Dopo averla spinta con forza contro un'inferriata facendole sbattere la testa, si era accanita su di lei colpendola con una serie di forti pugni in pieno volto.

Ferita e sotto choc, la donna era stata assistita all'interno del medesimo ospedale presso cui lavora, il Santa Maria Goretti, ricevendo le immediate cure del personale sanitario. Gravi le lesioni riportate, coi medici che avevano determinato per lei una prognosi di 30 giorni. Talmente brutale l'aggressione e serie le ferite da aver portato all'adozione di un provvedimento d'ufficio da parte dei carabinieri del Norm di Latina, pur ancora in mancanza di una formale denuncia,

Non solo, visto che la nigeriana aveva aggredito gli stessi militari intervenuti sul posto per trarla in arresto in un estremo tentativo di evitare di finire in manette. La richiedente asilo, ancora in attesa di una replica alla sua domanda, è stata fermata con grande fatica dagli uomini dell'Arma, ma il suo periodo dietro le sbarre è durato un weekend.

Come riportato dalla stampa locale, infatti, durante il giudizio direttissimo il giudice ha convalidato il fermo, ma altresì disposto la scarcerazione della 28enne straniera, con l'unica misura cautelare dell'obbligo di firma.

Nonostante l'elevato livello di pericolosità sociale mostrato nella violenza gratuita commessa nei confronti dell'inserviente e la strenua resistenza opposta ai carabinieri, dunque, la

28enne torna a piede libero, nell'attesa della prima udienza del processo che la vedrà alla sbarra.

Non sono state resi noti, al momento, provvedimenti presi relativamente alla sua domanda di asilo politico.

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