"Noi la tendopoli non la vogliamo", sette sindaci contro il Viminale

Si alza la protesta dei sindaci del Calatino contro la costruzione di una tendopoli destinata ai migranti nel comune di Vizzini, nel catanese

"Noi la tendopoli non la vogliamo", sette sindaci contro il Viminale

Sette sindaci contro la decisione del Viminale di costruire ex novo una tendopoli in grado di ospitare i migranti in quarantena. Una scelta che il Governo intende realizzare nel territorio di Vizzini, piccolo comune del catanese. La struttura sorgerà all'interno dell'ex deposito dell'Aeronautica militare e sarà gestita dalla Croce rossa italiana, ma sin dall'assegnazione è stato un coro di no. Una protesta che adesso è al centro di un vertice che sette sindaci del Calatino hanno presentato al governatore Nello Musumeci, quale portavoce con Roma. SI tratta del sindaco di Vizzini Vito Cortese, Giovanni Verga (Licodia Eubea), Giovanni Burtone (Militello in Val di Catania), Giuseppe Mistretta (Mineo), Giuseppe Branciforte (vicesindaco di Grammichele), Salvatore Astuti (Palagonia) e Franco Barchitta (Scordia). Tutti legati da un unico filo: la costruzione della tendopoli arrecherebbe un grave danno all'intero territorio.

I primi cittadini hanno manifestato preoccupazione e contrarietà circa le decisioni assunte dal governo nazionale. In particolare, anche a seguito di una ricognizione effettuata all'interno della area individuata dal Viminale, ritengono infatti, "inadeguate le strutture finora approntate, essendo non idonee a ospitare i migranti". Ecco perché le amministrazioni comunali hanno chiesto d'urgenza un vertice con il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci e l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Durante il vertice, che si tenuto al Palazzo della Regione di Catania, gli amministratori locali hanno manifestato "preoccupazione per l'inevitabile promiscuità di contatti a causa delle dimensioni delle strutture, apparse modeste". I sindaci, seppur mostrando apprezzamento per l'ordinanza emanata ieri dal presidente della Regione che “garantisce sicurezza e salute sia per i siciliani che per i migranti”, hanno sottolineato la necessità di rappresentare al Governo “di prendere in considerazione soluzioni alternative”.

Il sindaco di Caltagirone, Gino Ioppolo, manifestando apprezzamento "per l'intera ordinanza del governatore Nello Musumeci e per lo stop alla tendopoli di Vizzini dice no alla realizzazione di una struttura che sarebbe inadeguata per ospitare i migranti. "Il lucido intervento del presidente Musumeci spazza via l'equivoco di una tendopoli che avrebbe comportato il rischio di contagi incontrollati. Adesso l'Asp, che dovrà emettere un giudizio di preventiva idoneità del sito, potrà tenere in debito conto che ad alcune centinaia di metri dall'ex base dell'Aeronautica militare di Vizzini si trova una serie di pozzi che assicura l'approvvigionamento idrico potabile ai Comuni di Caltagirone, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone e Mineo".

Ieri in un articolo dell'ordinanza regionale sul coronavirus è stato sottoscritto un paragrafo specifico dedicato all'emergenza migranti. Infatti in caso di altre strutture individuate dal governo centrale serve la preventiva idoneità della locale Asp."La dura misura - si legge nell'ordinanza - tiene conto dell'elevata incidenza dei soggetti positivi al Coronavirus tra le persone sbarcate nel territorio siciliano che è determinata, in larga parte, dalla promiscuità dei luoghi di partenza e di accoglienza, con l'effetto di un rapporto proporzionale assai superiore alla media regionale tra il numero complessivo dei soggetti interessati e quelli risultati positivi".

Qualche giorno fa la Prefettura di Catania era intervenuta anche spiegando che la costruzione della tendopoli di Vizzini poteva essere attivata solo in via residuale qualora i mezzi navali reperiti, "non potranno accogliere ulteriori migranti da porre in isolamento fiduciario.

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